1. La pornografia e la consapevolezza


    Data: 02/11/2017, Categorie: Trans Autore: claudia_cross, Fonte: Annunci69

    ... rivolgere le parole che mi sarei aspettato. Stavo per andarmene quando l'uomo mi disse “sto chiudendo, vuoi vedere il mio deposito?”
    
    Quasi scodinzolai quando risposi di si e fui impaziente mentre aspettavo che finisse di mettere a posto i giornali e chiudesse l'edicola con i pesanti catenacci alle serrande.
    
    Poi finalmente lo seguii nel vicolo. Un centinaio di metri più avanti ci fermammo vicino ad un portoncino metallico che lui aprì con delle chiavi che teneva in tasca. Poi mi fece segno di entrare ed io fui ben felice di fare quel che mi era richiesto.
    
    Dietro di me l'uomo entrò, accese la luce e richiuse il portoncino. Mi ritrovai in una stanza voltata di pochi metri quadrati dove sul pavimento, accanto alle pareti erano accatastate ordinatamente pile di tutti i giornali venduti nell'edicola.
    
    L'uomo mi mise una mano sulla spalla e mi indicò la parete accanto alla quale erano accatastate le riviste pornografiche.
    
    Lui stesso si avvicinò e ne prese un pacco, poi si avvicinò ad un tavolo che era al centro della stanza e vi posò le riviste.
    
    Si sedette e mi invitò a sedermi accanto a lui.
    
    Insieme aprimmo il pacco e tirammo fuori tutte le riviste pornografiche contenute al suo interno.
    
    Io ero eccitato all'idea di guardare delle nuove pubblicazioni e lui se ne accorse: “sei eccitato?” mi chiese. Ed io risposi timidamente di si. “Non devi preoccuparti, è normale che tu lo sia. Anche io mi eccito quando vedo queste riviste, vedi?” E nel parlarmi indicò con lo ...
    ... sguardo in basso verso la sua patta dei pantaloni. Io rivolsi lo sguardo dove lui mi indicava e mi accorsi che i suoi pantaloni erano gonfi. Rimasi sconvolto all'idea che un uomo adulto si mostrasse eccitato davanti a me e la cosa mi provocò un sussulto.
    
    Morivo dalla curiosità: com'era un pene adulto in erezione? Quanto era grosso? Cosa succedeva a toccarlo? Avrei potuto vederlo?
    
    Morivo dalla voglia di rivolgergli quelle domande, ma non avrei mai trovato il coraggio di farle, perché temevo di essere rimproverato e cacciato.
    
    Iniziammo a sfogliare le riviste ed io mi trovavo seduto sulla sedia accanto alla sua. Guardavo le fotografie, ma dentro di me continuavo ad immaginare quello che stava succedendo nei pantaloni dell'uomo seduto accanto a me. Avrei voluto toccarlo, tirarlo fuori, vederlo con i miei occhi, stringerlo tra le mie mani, ma non osavo chiedere.
    
    L'uomo mi mise un braccio attorno alle spalle, quasi paternamente mi tirava verso di lui mentre sfogliavamo le riviste, poi disse: “vieni, siediti in braccio a me, così stiamo più comodi”
    
    Io fui grato di quella offerta, sentivo lo sfrenato bisogno di sentirmi attaccato a lui, mi sarei voluto strofinare a lui, ma avevo vergogna, così non me lo feci ripetere e con evidente, quasi sfacciato entusiasmo mi accomodai in braccio a lui, poggiando il mio sedere sulle sue cosce.
    
    Ero praticamente stretto tra le sue braccia che sfogliavano le riviste e mi lasciavo strofinare dai suoi movimenti. Anche se non lo avevo ...
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