1. Scopato da due focosi camionisti nella doccia di un autogrill!


    Data: 21/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: NiceDriver28

    ... iniziai a volermi distaccare sul serio: “Senti, forse non ci siamo capiti , non ce la faccio, mi fai male, lasciami andare, ti faccio sborrare in un altro modo!” e feci per alzarmi. Ma lui, ormai, era dentro! Si alzò restando attaccato a me e mi spinse con la schiena vicino al muro, sempre tenendomi il suo cazzo dentro. Le mie gambe circuivano il suo bacino, le mie braccia il suo collo: “Proviamo così dai, fa meno male!” mi disse. Io continuavo a dirgli di no ma, evidentemente, lui aveva interpretato quel mio rifiuto come una richiesta fatta di proposito per eccitarlo maggiormente, tanto che addirittura mi disse: “Tu mi respingi perché ti piace la violenza, eh!” e su queste parole, su quel “eh!”detto ad alta voce, mi diede un colpo così forte che quasi mi fece perdere sensi. Da quel momento in poi non usò più tanta accortezza nei miei confronti ed iniziò a scoparmi forte, prima incastrandomi con la schiena vicino al muro e, poi, mettendomi a gambe larghe sulla sedia ponendosi sopra di me. Gridavo, ma più passava il tempo più mi rendevo conto che il mio ano è come se si stesse anestetizzando. Non sentivo più il forte dolore iniziale, ma comunque mi facevo male. Lui sopra di me, soffocava le mie urla ficcandomi la lingua in bocca. Sentivo l’odore di sudore che iniziava a sprigionare la sua bandana e mentre mi chiavava, al ritmo di un martello pneumatico, passava dal ficcarmi la lingua in bocca a leccarmi il collo. Speravo finisse presto, ma Raffaele non accennava a smettere ...
    ... tanto che, più volte, anche Maurizio venne a bussare chiedendo se fosse tutto ok ma, soprattutto, ci ordinava di fare meno versi perché in bagno erano sopraggiunte delle persone che avrebbero potuto sentire. Ma io non ci badavo, ero troppo preso dal gestire il dolore provocato da quell’ enorme cazzo duro che si stava impadronendo di me. Sentivo la voce di Maurizio come qualcosa di lontanissimo, un eco che non mi toccava, come se quello che stesse dicendo non riguardasse me. Raffaele gli diceva di non rompere il cazzo mentre gemeva e spingeva sempre più ed io speravo fosse prossimo ad esplodere. Gocce di sudore si staccavano dalla sua fronte e dal suo pomo d’ adamo e si riversavano sul mio petto mentre mi diceva: “Sei bono, ti spacco, ti sfondo!” . Fu in quell’ istante che io, senza nemmeno toccarmi, solo stimolato internamente da quel potente membro, schizzai lanciando un forte urlo di dolore e di piacere, mentre l’ardiglione con le aquile mi sbatteva fra le chiappe graffiandomi leggermente. L’espressione di Raffaele divenne ancora più godereccia. Stava venendo anche lui, sì stava proprio godendo, probabilmente gli era piaciuto troppo vedermi schizzare. Mi tolse il cazzone dal culo, si tolse il preservativo e cercò il mio volto. :”Voglio sborrarti in faccia!” esclamò. La sensazione di quando mi tolse il cazzo dal culo è qualcosa che non riesco, ancora oggi, a descrivere bene. Un misto fra forte dolore e profondo senso di liberazione. Per riflesso, con le mie dita, cercai il mio ...
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