IL CACCIATORE
Data: 02/11/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Dark_Ghost
... bellissima, un corpo caldo, apposta per eccitare gli uomini, gli occhi freddi apposta per attirarli, la bocca rossa, apposta per irretirli.Si spostò verso la piccola cucina ed estrasse un lungo coltello affilato.Apposta per ucciderli.I capelli le ricadevano un po' scomposti sul viso bellissimo, aveva lo stesso sguardo della volpe nel bosco, guardingo, come se volesse protegger qualcosa e ne fosse serenamente consapevole.Consapevole che ci sarebbe riuscita.� Cosa fai?� le chiese stupidamente.Fuori degli uccelli spiccarono il volo in un frullare d'ali.� Mi dispiace, no anzi non mi dispiace affatto, è la mia natura, mi fa sentire bene, sono fatta così...� disse la donna sorridendo.� Non...riesco a muovermi...� biascicò il cacciatore.� Sì lo so...a volte capita anche alle tue prede no? Ti guardano ma non scappano...sono paralizzate dal terrore...nel tuo caso però è stato il mio caffè.�� Per....perché?�� Odio chi uccide senza motivo, è sciocco ed irrazionale, è un po' troppo facile uccidere piccoli animali disarmati mentre hai un fucile fra le mani non pensi?�� Ma....hai detto che fa parte della natura...hai detto che...�� Sì lo so, mi riferivo a te...migliorerò sicuramente la specie levandoti di mezzo, è la selezione naturale...quello più intelligente uccide il più debole...in questo caso tu!�Sollevò il coltello, il Cacciatore vide un piccolo riflesso baluginare sulla lama. La stessa luce, abbagliante, come quella del sole che filtrava fra i rami del bosco nemmeno un'ora prima ...
... e poi il dolore fu così forte da coprire il proprio urlo bestiale.L'urlo di una preda consapevole del proprio destino.Il coltello si conficcò fra il collo e la scapola e lui sapeva che si sarebbe dissanguato, perse i sensi ma prima di farlo udì la voce di lei sussurrare : � E' meraviglioso...�Veniva trascinato per i piedi e sentiva il proprio sangue bagnargli i capelli, quelli col taglio da centoventitrè euro fatto dal parrucchiere da uomo più alla moda di Milano.Il dolore era insopportabile, era intorpidito e non sentiva più le gambe, ma non avrebbe saputo dire se fosse per la sostanza che lei gli aveva diluito nel caffè o per il troppo sangue perso.� Ci vorrà solo un attimo!� disse lei osservandolo, sorridendo, come aveva sempre fatto.Lui sollevò lo sguardo, erano nel casotto da caccia, ma in un'altra stanza...una stanza piena di trofei.Teste umane mozzate appese alle pareti. Imbalsamate...gli disse il proprio cervello attonito per l'orrore.� Ti ho scopato perché così il veleno ha fatto effetto più velocemente, sai il sangue che pompa più veloce...ma non è stata una grande scopata, però il brivido della caccia l'ho sentito e ti ringrazio per quello, sei stata una preda piuttosto docile, altri hanno resistito di più, alcuni invece hanno resistito al veleno e ho dovuto inseguirli per giorni...stavolta è andata bene...secco e pulito!� Ancora quel sorriso. Gli venne in mente che se un animale avesse potuto sorridere l'avrebbe fatto come lei. Come un predatore.Avrebbe urlato se ...