1. Il mio cazzo nel Menù di Benedetta (1° parte)


    Data: 03/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: frankossido

    ... il cazzo sulla sua figa, ma poi cambiai idea e glielo feci scivolare sotto… sentivo i peli della sua figa che erano fradici e grattavano il mio cazzo che si strusciava sulla sua vagina… era come se mi stessi facendo una sega con le sue gambe e la sua vagina non fosse altro che un tessuto su cui strofinarmi. Gemeva e con la testa si abbassava chiudendo gli occhi, la stavo facendo morire di desiderio. -Ti prego… mettimelo… -Voglio che mi implori. -Ti sto implorando… ti prego… -Voglio sentirti dire che vuoi che mi sbatta la moglie di quel cornuto di Fabio C. che se lo merita. Lei dallo specchio mi fissò ed ebbi il dubbio di aver esagerato. Poi però sentì che con la mano andava dietro ad afferrarmi il cazzo e se lo infilava nella figa fradicia, nel frattempo mi disse: -Ti prego scopa come si deve questa donna… è la moglie di Fabio C. e quel cornutello non può soddisfarla con il suo cazzetto… ti prego fai sentire a questa donna cosa significa godere… falla tua… A quel punto ero con metà cazzo dentro la sua figa fradicia, sentivo che gemeva e si muoveva per penetrarsi, aveva voglia di godere e quel discorsetto mi aveva convinto del tutto a scoparla come volevo io. Le afferrai con entrambe le mani i fianchi e con un colpo secco glielo misi dentro tutto. Lei rispose con un gemito simile ad un ululato e la sua figa si chiuse immediatamente come una morsa sul mio cazzo. Muovendole il culo con le mani iniziai a penetrarla con calma, volevo fare sentire a tutta la sua figa che cazzo la ...
    ... stava scopando, poi quando si fu abituata iniziai a scoparla con più foga, alzando lo sguardo la vidi ad occhi chiusi allo specchio, il volto arrossato e il collo sudato: mancavano le tette. Le abbassai la zip sulla schiena quel tanto che bastava a farle cadere il vestito e ad ammassarlo sul suo ventre, rimaneva con il reggiseno in pizzo violetto a contenere un paio di tette che ora sembravano più grandi di quanto immaginassi. Con le mani passai ad afferrarle i seni e glieli buttai fuori abbassandole il reggiseno senza neanche toglierlo. Vista così, allo specchio, con il vestito piegato sul ventre e il reggiseno scostato da cui uscivano le tette, era una dea. Le afferrai con una mano una tetta e con l’altra andai alla figa per aiutarmi a pomparla con più foga, le toccavo il clitoride e il capezzolo e la sentivo che respirava sempre più affannosamente gemendo in maniera rumorosa. Eravamo due corpi sudati che godevano attaccati. Portò una mano sulla mia che le afferrava il seno e la spinse contro di sé, come a pregarmi di continuare. Palpavo quella tetta così soda e morbida eccitandomi come un animale, mentre il mio cazzo le apriva la figa come forse non era mai stata aperta. I suoi movimenti dei fianchi mi fecero presto capire quanto fosse vicina all’orgasmo e così aumentai l’andatura tornado a tenerle i fianchi e a schiaffeggiarle il culo di tanto in tanto. Lei era ora piegata a 90 con la testa contro il marmo a godersi il mio cazzo. Mi venne l’illuminazione per farla morire ...
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