1. La nascita di marta


    Data: 04/11/2019, Categorie: Trans Autore: Marta-trav

    ... (l’esperienza, non l’uomo). Ma ho soprattutto il timore che, invece, possa piacermi molto. Che, cioè, senta la necessità di riprovare. Con lo stesso uomo o con uomini diversi. Di non riuscire più a farne a meno.
    
    Ma ormai sono decisa a provare. E non vorrei rimanere delusa.
    
    Per tutti questi motivi pretendo massima serietà, massima igiene e, soprattutto, dimensioni abbondanti. Anzi, più che abbondanti. Soprattutto in larghezza. Del resto sono ormai abituata ad una dilatazione di sei centimetri.
    
    Ho una voglia matta di sentirmi la donna di qualcuno. Di soddisfare il mio uomo.
    
    Non lo cerco bello, muscoloso, alto e biondo. No. Voglio soltanto che sappia che davanti a lui c’è una donna vera, che saprà capirlo e, spero, soddisfarlo. Che non si porrà problemi di cuore o di pudore. Alla quale potrà chiedere di tutto. Cercherò di non deludere il mio uomo, di farmi desiderare, di fargli venire una voglia matta di baciarmi. Ma, soprattutto, di scoparmi.
    
    Non vedo l’ora di assaggiare un vero uccello. Di leccarlo e di ingoiarlo. Di farmi venire in bocca.
    
    Ma, senza dubbio, di prenderlo dentro di me. Di sentirmi aperta. Di sentirmi piena. Io, che durante l’amore non toglierò mai i sandali con tacco a spillo e le autoreggenti.
    
    Voglio essere e vedermi donna a tutti gli effetti.
    
    Sono pronta.
    
    Marta”.
    
    Per giorni ho vissuto nell’ansia della risposta. Controllavo freneticamente la mia casella di posta elettronica. Ma niente. Nessuno si accorgeva di me.
    
    Poi, circa ...
    ... un mese dopo, improvvisamente, mi arriva un messaggio. Era di un tal Antonio. Di 55 anni. Sposato con figli. In cerca, anche lui, di nuovi stimoli. Aveva già avuto esperienze con trans (così c’era scritto sulla e-mail). Ma voleva provare con una trav. E, fra tutte quelle che avevano inserito i loro annunci sul sito, aveva scelto me. Colpito dalla passione e dalla voglia con la quale, secondo Antonio, era stato scritto l’annuncio.
    
    “E adesso cosa faccio?” mi sono chiesta. “Rispondo? Ma chi sarà questo Antonio?”.
    
    “Se continuo a farmi domande del genere non arriverò mai da nessuna parte” mi sono poi detta.
    
    E così ho risposto.
    
    Ho detto ad Antonio che ero disponibile. Per la serata del giorno dopo (avrei trovato una scusa per mia moglie. La solita cena di lavoro). Che mi avesse fatto sapere se andava bene anche per lui.
    
    Due minuti. Tanto è durata l’attesa per la risposta di Antonio. Che mi ha detto che andava bene anche per lui. E che, se non avevo problemi, ci saremmo potuti incontrare in un motel di cui mi ha inviato l’indirizzo.
    
    Lo conoscevo. O meglio, non c’ero mai stata. Ma sapevo dove era. E poteva andar bene. Quindi accettai la proposta e dissi ad Antonio di incontrarci per le nove. Io sarei comunque arrivata prima per prepararmi.
    
    Ormai era fatta.
    
    Il giorno dopo ero agitatissima. Non ho mangiato niente tutto il giorno. Alle 19 ho salutato mia moglie, dicendole che sarei rientrato tardi.
    
    Alle 20 ho raggiunto il motel. Il tizio della reception mi ha ...
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