1. Alla corte del Duca


    Data: 08/11/2019, Categorie: Etero Lesbo Dominazione / BDSM Autore: davesun, Fonte: RaccontiMilu

    ... cominciò a fare delle buone boccate di fumo, con grande soddisfazione. Elena dietro stava veramente scomoda. La panca di legno duro le faceva sentire nella schiena ogni singola buca del sentiero, e cominciava a sentire il bisogno di urinare. Chiese ripetutamente che il carro si fermasse, che doveva scendere un attimo, ma non otteneva nessuna risposta. Cercò quindi di trattenersi, fino a quando ad un certo punto non sentì il carro fermarsi. Allora provò a chiamare di nuovo -La prego, ho bisogno di scendere un attimo! Mi sente? Non sentì risposta, ma dopo qualche istante vide aprirsi la tenda -Cosa c’è? Che hai da gridare? Le disse l’uomo, con tono irratato -Ho bisogno di scendere un minuto, per favore L’uomo si mise a ridere, mostrando i suoi denti ingialliti dal fumo: -E dove devi andare? Devi forse pisciare? Lei lo guardò con il viso supplichevole, scuotendo in segno di assenso la testa su e giù -Bella, tu da qui non scendi fino a quando non saremo arrivati a destinazione! Se devi fare qualcosa, fallo pure sul carro, tanto toccherà poi a te dopo pulirlo ahahaha La tenda si richiuse e lei si decise a resistere fino a quando non fossero arrivati. Si ma quanto ancora avrebbe dovuto restare sul carro? Quanto mancava ancora ad arrivare dove erano diretti? Mentre faceva questi pensieri sentì di fianco al carro il rumore dell’uomo che, fortunato lui, stava svuotando la sua vescica e, pochi istanti dopo, il carro che ripartiva. Tutte quelle sollecitazioni non l’aiutavano, e a un ...
    ... certo punto non ce la fece più, facendosi la pipì addosso e bagnando il vestito sgualfo che portava e la panca sottostante, dove si allargò una pozza di umido. Erano molte ore che viaggiavano. Lei aveva fame e sete, e l’odore forte della sua urina riempiva il carro chiuso. Aveva dovuto infatti provvedere altre due volte a svuotarsi, ma questa volta era riuscita almeno a non bagnarsi gli indumenti che erano faticosamente asciugati. Intanto il sole aveva lasciato il posto all’imbrunire, e finalmente il carro si fermò davanti ad una locanda. Vide apparire dalla tenda la faccia schifosa dell’omino: -Bene, per oggi siamo arrivati. Tu dormirai qui, tra poco verrò a darti da bere e da mangiare. L’uomo fu di parola, e poco tempo dopo lei aveva una brocca d’acqua e un bel tozzo di pane da sgranocchiare. Stanca per la giornata trascorsa, cercò per quanto consentitogli dalla catena che la teneva prigioniera di sdraiarsi sulla panca, e si addormentò rannicchiata su quel legno duro. Venne svegliata dalla voce di due uomini, fuori l’alba che illuminava nel suo modo strano le cose -Guarda guarda che c’è qui! Disse quello coi baffi all’altro -Una bella puttanella fresca fresca!!! Sentendo quelle parole lei si era messa seduta, cercando di restare il più lontano possibile dal fondo del carro, dove i due avevano messo la testa dentro la tenda e con le mani cercavano di afferrarla. Lei cominciò come il giorno prima a scalciare, ma poteva usare solo un piede perché l’altro era impedito dalla ...
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