A 18 anni non si piange
Data: 06/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... quello che voleva. Durante il giorno il lavoro era scarso e spesso visitava il Museo che con la sua miriade di gabinetti offriva un rifugio sicuro per lavori occasionali. Anche le esposizioni lo interessavano e la sua sezione preferita era l’egizia con le ricostruzioni delle antiche tombe.
Col buio, cominciava il lavoro vero, quando, specialmente dopo le undici, i teatri rilasciavano le loro orde di spettatori.
Luca mostrava il suo 'il menù' coi prezzi per evitare discussioni: "Dieci per una sega, venticinque per un pompino e una chiavata ottanta cinque." La masturbazione era la cosa più facile, fattibile anche nella macchina del cliente. Prima i soldi 'grazie, signore' poi velocemente girare l’angolo in un punto più scuro dove non arrivavano le luci stradali, il cliente che si appoggia al muro, chiusura lampo giù, mani nel calore per trovarlo. Strofinarlo dolcemente come aveva insegnato Nicola, l'altra mano che accarezza lo scroto e qualche volta più sotto se il cliente si alzava o indicava che la cosa gli piaceva. Di solito si finiva in un paio di minuti.
Di quando in quando il cliente cambiava idea e gli chiedeva di succhiarlo. Ma dopo un incidente quando, dopo essere stato soddisfatto, il cliente l'aveva spinto fuori della macchina ed era fuggito senza pagare l'extra, Luca reclamava il resto dei soldi prima di operare. Non ingoiò mai.
La chiavata da ottanta cinque richiedeva una stanza, Nicola gli aveva trovato un'efficiente cantina in un palazzo. ...
... Piccolina, conteneva un letto ad una piazza, un lavandino ed una piccola cassettiera nella quale Luca teneva i suoi vestiti, i preservativi e delle riviste gay di cui qualche volta avevano bisogno i clienti nervosi, però Luca si sentiva sempre un po’ insultato se qualcuno falliva con lui. Difficilmente Luca veniva, di quando in quando, se il cliente era ragionevolmente giovane, non soprappeso, non ansante e troppo anelante, immaginava che fosse Nicola ad essere dentro di lui, a sondare i suoi intestini dal didietro con quel pezzo eretto di carne coperto di plastica, menandosi l’uccello fino a rovesciare un torrente di sperma, ma questo non avveniva spesso.
Qualche volta il cliente era pateticamente grato, e per quelli Luca non sentiva altro che disprezzo. Loro avevano pagato i loro soldi, lui aveva fatto del suo meglio, non voleva i loro ringraziamenti. Non sembrava comprendere che, nelle poche occasioni che Nicola l'invitava nel suo appartamento, sul suo letto, Luca sentiva lo stesso sentimento opprimente di gratitudine.
I migliori lavori erano quelli sporadici che Nicola gli trovava nei grandi alberghi, il Grande Albergo con i suoi ascensori di vetro, era suo favorito. Luca non aveva idea di quanto il cliente pagasse, ma Nicola gli dava sempre tutti gli ottanta cinque euro. Per i lavori in strada, lui e Nicola dividevano con il tradizionale del sessanta quaranta.
Comunque per avvicinarsi ai mille a settimana che Nicola aveva promesso, Luca doveva lavorare molto duro, tre ...