1. La mia storia


    Data: 30/11/2019, Categorie: Trans Autore: Danytrv

    ... di vederlo “ Non può! I genitori non vogliono che lei lo veda, per questo le ho chiesto di uscire, non avrei potuto dirle neanche questo ma non mi sembra giusto.” Poi, forse commossa dalle mie lacrime disse che tra qualche minuto l’avrebbero portato in terapia intensiva e se volevo salutarlo dovevo farmi trovare davanti all'ascensore che mi indicò. Feci come mi era stato suggerito e quando la vidi vicino ad un letto spinto da un inserviente mi avvicinai, gli carezzai la mano, Luca aveva il volto tumefatto, i tubi che uscivano dal suo corpo e scoppiai ancora in lacrime. Le porte si aprirono il letto entrò nell'ascensore e Luca sparì alla mia vista. Andai nella sala di attesa antistante la terapia intensiva e li guardai i suoi genitori sfidandoli. Il padre raccolse la sfida “ Che ci fai qui, non puoi stare!” Lo guardai e gli risposi che se voleva che me ne andassi avrebbe dovuto chiamare la polizia, avevo tutto il diritto di stare in quella stanza ad aspettare il risveglio di Luca. Uscì e quando rientrò disse qualcosa alla moglie ma altro non accadde. Non mi mossi se non per prendere qualcosa da mangiare o per sciacquarmi il viso per tre lunghi giorni dormendo su una sedia mentre loro si davano il cambio. La cosa più dolorosa era vederli entrare durante le ore di visita mentre a me era impedito ma resistetti. Le infermiere mosse a pietà mi tenevano informata sui progressi di Luca. Seppi che si era risvegliato ma ancora non riusciva a parlare e fui felicissima al punto che non ...
    ... mi trattenni ed abbracciai l’infermiera che me lo aveva detto. Venne nuovamente l’orario di visita, loro entrarono ed io no. Ero seduta ed affranta su una sedia quando un infermiere mi disse di seguirlo, mi condusse in una stanza e vidi Luca sul letto! Era bianco e debole ma mi sorrideva. Gli presi la mano e la baciai, gli dissi che l’adoravo che non lo avrei mai lasciato e tante altre cose che non ricordo. Mi rimproverò perché non ero li quando si era risvegliato, aveva chiesto alla madre dove fossi e quella aveva risposto di non saperlo. Erano entrambi li davanti a me e gli lanciai uno sguardo carico d’odio ma dissi che ero andata a casa a fare una doccia chiedendogli perdono, mi strinse la mano ed io lo baciai sulla fronte. I genitori uscirono irritati.
    
    Tornò a casa con me dopo più di un mese, aveva bisogno di cure e terapie e ci volevano soldi, molti soldi. Se volevamo che ci aiutassero i suoi come miei genitori posero come condizione che ci lasciassimo. Io per il suo bene ero disposta ad accettare ma lui rispose “Meglio storpio che senza di te!” provai ad insistere ma cominciò ad urlare irritato.
    
    I soldi stavano finendo, avevo anche venduto la Panda. Mi proposero di fare le pulizie presso un condominio ed accettai. Trovai lavoro come donna delle pulizie presso tre famiglie. Mi alzavo la mattina alle 5, pulivo il condominio tornavo a casa e preparavo la colazione a Luca che non era in grado di farlo, lo accudivo e poi ripartivo per andare a lavorare. Finito tornavo a ...
«12...6789»