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11 - la maratona
Data: 30/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: samantho91
... sensazione aumentava e ormai la sentivo scuotermi ovunque, non era più soltanto dove il suo cazzo mi trapanava. Me la sentivo nel cervello, il cuore mi batteva all'impazzata, mi sentivo il petto accaldato come se avessi ingoiato un boccone caldissimo di quelli che ti ustionano la lingua, in maniera del tutto incontrollata cominciai a contrarre la schiena ed inarcarmi in avanti sollevando anche la testa dal letto, non più di tanto perché le braccia legate mi tenevano vincolato al letto come una mongolfiera legata alle zavorre. Andrea molto premurosamente (come è chiaro, dopo il suo orgasmo abbandonammo il gioco della troietta, ma nella foga di continuare a scopare rimasi legato, era piacevole) mi cinse la schiena con le sue belle braccia per sorreggermi e quell'abbraccio fu il colpo di grazia: esplosi in una violenta sensazione di orgasmo mai provata prima, quel modo di sorreggermi abbracciandomi mi aveva fatto del tutto impazzire sia perchè avevo la pelle così ipersensibile che appena mi sfiorò sentii il suo tocco in profondità, mi toccava la schiena eppure sembrava mi stesse toccando il cuore e pizzicando i nervi come corde di chitarra, sia perchè mi fece sentire ancora di più fuso con lui, e nell'orgasmo la componente psicologica è spesso decisiva. Avevo gli occhi aperti ma non ricordo cosa guardai, non capivo più niente ero solo e soltanto sopraffatto da quel godimento inverosimile, che non conoscevo. Faceva sembrare un normale orgasmo una banalità disarmante. Così ...
... inarcato e sorretto da lui non riuscii più a mantenere sollevata la testa e la tirai all'indietro, quasi toccava il letto. Lui leccò il mio collo che così era esposto proprio di fronte al suo viso e questo mi fece ansimare ancora di più. Chissà se urlavo, persi completamente ogni nozione: non ero in grado di rendermi conto se stessi facendo molto chiasso (e non poteva importarmi in quel momento), così come non capii più che ore fossero, per quello che ne sapevo poteva pure essere arrivata l'ora di uscire per la cena di anniversario dei miei e io essere ancora li a farmi scopare dal mio amore invece che essere pronto. Sentivo solo il piacere, non esisteva nient'altro. L'udito sentiva solo il suo ansimare che mi eccitava, l'olfatto sentiva soltanto l'odore dei nostri corpi che si fondevano insieme e l'odore della nostra eccitazione, gli occhi vedevano il colore stupendo della sua pelle, ma troppo offuscati dallo sforzo fisico che quell'orgasmo mi imponeva per essere in grado di osservare lucidamente forme e profondità. Nel culmine di quel godimento ignoto, sentii avvampare fortissimo dentro il mio culo, degli spasmi fortissimi parevano spingere fuori il cazzo di Andrea e poi un attimo dopo invece risucchiarlo dentro. Non capivo se era il suo movimento entra esci o se era il mio culo che stava alternativamente catturando e poi ributtando quasi del tutto fuori quella nerchia, so solo che quando riaffondava dentro pareva ancora più grande e pareva fare ancora più fatica per entrare ...