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L'annuncio del nonno
Data: 03/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando
... succhia cuginetto, succhia frocetto». Il suo parlare in questo modo mi eccitava ancora di più. Mi fermai. Lui mi guardò interdetto, pensava che volessi fermarmi proprio sul più bello. «Inculami Giovanni, mettimelo dentro questo gran cazzo». Sorrise e si sollevò. «Mettiti a pecora allora». «No, ti voglio su di me, come quando eravamo piccoli, ma sta volta il cazzo me lo metti in culo, non tra le cosce». Mi spogliai completamente. «Cazzo Gabriele sei ancora liscio come da piccolo…» «Dai Giovanni scopami, fammi sentire la tua troia». Avevo perso ogni lucidità. Mi stesi sul letto. Giovanni si posizionò tra le mie gambe, le sollevò e posò i miei piedi sulle sue spalle. Si sputò sul cazzo e puntò la sua cappella sul mio buchetto. Non fu facile farla entrare ma ormai il mio buco era abbastanza elastico. Spinse tutto il suo cazzo dentro, di colpo. Sentii dolore naturalmente. Ma fu breve. Il piacere di avere un cazzo del genere in culo prese il sopravvento. Giovanni spingeva forte, faceva su e giù velocemente, instancabilmente. Sentivo le sue palle che battevano sul mio perineo. Stringevo le sue chiappe sudate e lo spingevo verso di me perché andasse più affondo. Ogni tanto mi baciava e mi mordeva le labbra. Le mie mani scivolavano sulla sua schiena, sul suo bel culo. Eravamo sudatissimi. Mi scopò come un toro, a stento riuscivo a ...
... soffocare le mie urla per il piacere. Con un fil di voce gli dicevo: «cazzo, cazzo bello così, dai fottimi fottimi». Anche Giovanni si lasciò andare a qualche volgarità: «tieni frocetto, tieni sto cazzo… puttanella, sei sempre stata una zoccoletta». Ma mano che la scopata aumentava di intensità le nostre parole si spensero e cominciammo solo a gemere. I nostri corpi erano sempre più stretti fino a quando esplose tutta la sua sborra dentro di me. Fu una sensazione fantastica. Gli ultimi schizzi furono accompagnati da affondi sempre più forti fino a quando si accasciò completamente sul mio corpo. Eravamo madidi di sudore. Ci baciammo ancora e poi ci addormentammo. Dopo qualche ora ci svegliammo. Gli feci un altro pompino e poi raggiungemmo gli altri che erano nell’orto. Scopammo di nuovo la notte. Purtroppo il giorno dopo dovettimo partire ma ci ripromettemmo che non ci saremmo persi di vista. «La prossima volta ti scoperò a pecora» disse mentre entrava in macchina. «E quando sarà?» gli risposi un po’ sgomento. «C’è il matrimonio del nonno no?» mi disse strizzandomi l’occhio. E il matrimonio giunse. Nell’attesa che arrivassero tutti i parenti, la compagna di mio nonno mi presentò suo nipote, un figo di circa trentacinque anni. Ci fu subito uno sguardo d’intesa tra noi. Capii che quel matrimonio avrebbe “unito” più di una famiglia. .