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Vita di un trans
Data: 09/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano
... Senza farmi staccare la bocca, mi tirò su i fianchi mettendo a sua disposizione il mio culetto. Lo rimirò e ci ficcò la faccia per leccarmi il buchino (ormai spanato dal mio uomo). Mi fece un po’ male, con quella sua barba non rasata. Ci sputò sopra, ci infilò un dito della sua manona rigirandomelo dentro. Io guaivo come una cagnetta in calore. Altro sputo ed un secondo dito entrò. “Certo che è proprio aperta! Mmmm… che voglia. Posso?” “Che aspetti? Sfondala pure. Non avere alcuna remora”. Bruno mi tenne la testa ferma, affondata fino ai folti peli del pube. Franco puntò la grossa cappella e, con una spinta sola, sprofondò dentro di me. Urlai, ma avevo la bocca tappata. “Così, bravo, continua così”, lo incitò il mio uomo. Non si fermò un secondo. Mi montò come un animale, tenendomi saldamente per i fianchi e dicendo di godere come non gli era mai capitato, che il mio culo era stupendo, la migliore figa della sua vita. La grossa nerchia ad ogni affondo mi arrivava allo stomaco. Intanto anche lui cominciò ad insultarmi. “Cazzo, che troia che sei! Ti stai facendo fottere da due maschi e scommetto che ti piace pure. Sei una grande zoccola. Che culo favoloso… Te lo rompo… Te lo sfascio…” e giù, colpi su colpi. Era tutto vero quello che mi stava dicendo. Mi piaceva essere usata così. Godevo nel far godere due maschi veri come loro. Sentivo le cosce muscolose e pelose contro le mie. Si piegò ad abbracciarmi strettamente il tronco e sentii il suo maglioncino sulla ...
... schiena. Loro vestiti ed io completamente nudo e sottomesso. Non resistetti e me ne venni senza accorgermene. Gli spasmi del mio buco incentivarono le spinte dell’uomo che, poco dopo, mi scaricò nelle budella un litro di sborra, agitandosi ed urlando come un bufalo inferocito. “Bellissimo! Si, così, bravo! Ti ha riempito per bene, cuccioletta mia. Ora tocca a me”. Franco, terminato di tremare e scaricata l’ultima goccia di succo dentro di me, uscì lentamente fino a che si sentì un plop. La sua grossa cappella mi aveva lasciato una voragine aperta e grondante sborra, che mi scivolava lungo una gamba. Si scambiarono di posto. Mi tirai un po’ su e mi aggrappai al torace di Franco, mentre dietro Bruno, piegate un po’ le gambe, mi infilzò col suo tronco, favorito dallo sperma di cui ero pieno. La scena dell’amico che mi scopava lo aveva eccitato come non mai e bastarono una decina di affondi feroci per scaricare anche i suoi coglioni dentro di me. A quel punto, l’ospite si era di nuovo eccitato e, spinta la mia testa in basso, mi ficcò il cazzo in bocca appena in tempo per una seconda incredibile sborrata che ingoiai tutta. Quando si riprese “Cazzo, non mi era mai capitato di venire due volte di seguito in così breve tempo!”. “Allora, ti è piaciuta la mia zoccoletta?”. “Accidenti! Se me ne trovi una così, lascio mia moglie. Lo giuro”. “Non ce n’è bisogno. Potrai usare la mia ogni volta che vorrai. Vero Valentina?”. Annuii arrossendo. “Però solo se sei presente ...