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Una Storia Davvero Banale (2)
Data: 17/12/2019, Categorie: Incesti Autore: Montecrist0
... “oddio se devo scegliere il profumo che preferisco tra te e che so una rosa… preferisco il tuo”. “ma non è che ti sei sbagliato ed era solo l’odore dello shampoo?” “anche se fosse, sempre tuo era” “devi controllare” E detto questo si sporge rapidamente in avanti, poggiando la mano destra tra le mie gambe sul sedile, sorride e poi allungando il collo. “dai annusa” Mi sembra una situazione ridicola, la sua mano lì, tra le mie gambe, sebbene non ci sia contatto, scalda il sangue. Sollevo lo sguardo e vedo l’incavo del suo collo proteso, lo stacco deciso ma delicato delle sue clavicole e riesco a scorgere la curva del seno nel suo costume bianco sotto la sua maglietta nera con il girocollo molto largo. Mi faccio avanti e tiro su con il naso rapidamente a millimetri dal suo collo… è certamente la sua pelle a sapere di buono, mi mangio letteralmente le mani e mi allontano subito prima di cedere al desiderio di ispirare ancora. “ si sei proprio tu Elena, hai un ottimo odore, tipo vaniglia ma non proprio, faccio fatica a descriverlo”. Cerco di essere obiettivo il più possibile ma era come se mi avesse chiesto di descrivergli un dipinto di Pollock cosa alquanto difficile, e cosa più importante era nascondere che avrei volentieri passato ore a percorrere quel collo con il mio naso… era inebriante. Si ritrae leggermente e ora invece del collo ho il suo viso a centimetri da me, mi guarda dritto negli occhi ed io resto zitto mentre la salivazione aumenta, ha delle labbra carnose e ...
... invitanti e mentre mi guarda, fa sguizzare sorridendo la punta della sua lingua sul labbro inferiore, per poi morderselo e ritrarsi completamente, si risiede al suo posto. “Grazie Tim” Io riinizio a respirare, se fosse rimasta che so dieci secondi di più a fissarmi in quel modo, credo proprio l’avrei baciata. Scaccio il pensiero e guardo fuori “dovremmo tornare in tenda, cioè credo sarebbe quasi più corretto io dormissi qui e tu e Vanessa in tenda”. “non dire cazzate, c’entriamo benissimo tutti e tre e poi, cavoli, dormire qui è scomodo”. Avevo il desiderio e il terrore di dormire accanto a lei, e soprattutto mi frustrava il pensiero che, alla fine, se si trattasse di necessità fisiologiche, Vanessa era a mio avviso più che ben disposta. Nonostante io avessi dimostrato di essere sveglio come un ghiro. Però per qualche strano motivo se io lasciavo andare la mente era mia cugina a essere quella nuda. “sisi ok, comunque andiamo che magari fra tre minuti riinizia a diluviare”. Rientriamo in tenda di corsa, perché nel tragitto il diluvio riprende. Entrati, Vanessa non c è, Elena rapidamente si sfila le scarpe e si butta dentro. Io faccio lo stesso subito dopo e quando rialzo lo sguardo si è tolta la maglietta e la sta usando per tamponarsi il viso, abbasso lo sguardo e cerco subito nel mio zaino qualcos’altro da mettermi, tiro fuori la prima camicia di lino che trovo e rapidamente mi cambio. Ho i pantaloni fradici e quindi decido di sfilarmi pure quelli e sostituirli con dei pantaloncini ...