1. Una storia di m(e)


    Data: 23/08/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: uars, Fonte: Annunci69

    ... Piange, singhiozza ma non si muove, limitandosi ad osservare mentre la slego. Mi siedo sul letto, la sollevo, la stringo a me, la bacio. Divento apparentemente rassicurante ma intanto le lecco le lacrime, convinto che possano avere molti sapori diversi. Per un po’ il suo è un pianto disperato, ma poi si calma, mi guarda e scoppia a ridere. Mi prende in contropiede. Ora è lei che mi abbraccia e mi bacia mentre io sto ad osservare questo nuovo comportamento e i movimenti che le detta.
    
    Sembra godere di una libertà ritrovata, conquistata quasi attraverso la paura del dolore, fino alla gioia dello scampato pericolo. Mi mormora all’orecchio di non farlo mai più, confessandomi però che le è piaciuto.
    
    “Ma ho avuto davvero paura, sai… Era tanto che non piangevo in questo modo…” Ci addormentiamo velocemente. Domani è sabato ma ho deciso che non andrò scuola. Alle serali si fanno 5 giorni la settimana di sera, più la mattina del sabato. Una fatica. Ma stavolta lei è più importante e non ci vado.
    
    Al risveglio ingolliamo due brioches e un paio di caffè, ma quando sta per chiudersi alle spalle la porta del bagno, ci trova il mio piede a bloccarla. Protesta, mi invita ad andarmene perché ha bisogno della sua intimità. Si siede sul water ma io mi piazzo davanti a lei.
    
    “Voglio vederti pisciare” mitigo con un sorriso, ma proprio non ce la fa.
    
    “Smettila, dai, non sto giocando…” abbozza imbarazzata.
    
    “Nemmeno io, e oggi non ti lascerò da sola nemmeno un attimo.” Dopo un tempo ...
    ... incalcolabile piscia. Mentre è sotto la doccia le chiedo se ha in casa un paio di candele. Mi chiede stupita a cosa mi servono. Le rispondo che la illumineranno mentre si lava. Mi lascia fare. Finita la doccia sono io che l’asciugo. Le passo la lingua su tutto il corpo. La sento fremere sotto di me, ancor più mentre le sussurro all’orecchio che sta diventando la mia schiava, schiava del mio desiderio, dei miei orari, dei miei balzi d’umore.
    
    “Lo sai” continuo “che non hai il coraggio di dirmi di no…” Non ha la forza di replicare. Di certo il mio non è amore. Solo piacere di possederla, di essere il padrone della sua mente e del suo corpo. Forse sto solo diventando l’incarnazione delle sue perversioni.
    
    Sono quasi certo che se le chiedessi di farsi fare dal primo ragazzo che passa per strada lo farebbe, solo per farmi piacere. Senza rendersene conto sta entrando poco per volta nel vortice d’una completa sottomissione mentale al sottoscritto.
    
    “Rimettiti quelle scarpa col tacco a spillo, da puttana.” Obbedisce e le va a prendere. Quando torna in bagno le sfilo l’accappatoio e dopo averlo messo per terra mi ci stendo sopra.
    
    “Succhiamelo.” Impongo imperativo. So che le piace e lo sa pure fare bene. Me la piazzo sopra in modo che mentre ce l’ha in bocca la sua fica sia a portata della mia lingua e delle mie mani, così mentre lei è presa dal mio cazzo afferro una delle candele spente e gliela infilo bruscamente nel culo.
    
    “Ahhh!” urla, e quasi mi morde il cazzo. Scatta in ...
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