1. Un gradito rimpianto


    Data: 02/01/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999

    Come tutti i benedetti giorni Umberto si ripresentava presso la sua abitazione, dopo aver terminato la sua giornata di lavoro, vissuta all�interno di quell�incolore e di quella sbiadita succursale d�una polivalente ditta della piccola e scialba città di provincia, giacché all�imbrunire la tenera consorte, nondimeno massaia per scelta e per vocazione lo stava pacificamente aspettando, dato che lui avrebbe trovato come di consueto la tavola apparecchiata, la cena pronta, il volto sorridente e sereno di lei che gli avrebbe aperto la porta, tutto come sempre, visto che ogni cosa veniva ripetuta ed eseguita costantemente con quel soporifero metodo.Lui conduceva e gestiva una vita senza grosse attese, assai ordinata, regolata e per di più tranquilla, insulsa e squallida come il cielo grigio che stendeva il suo velo triste su quella città, quasi per suggellare la fine d�una giornata come tante. Umberto abitava in campagna, qualche chilometro fuori dal centro cittadino e tutti i giorni percorreva in macchina lo stesso tragitto. Lui non provava sensazioni particolari mentre attraversava gli incroci, quando si fermava ai semafori, mentre guardava senza vederle le auto che affiancavano la sua con all�interno le persone dai volti inespressivi, spenti e vuoti come il suo.La sua anima nel tempo si era come infiacchita, intorpidita, poiché pareva essersi narcotizzata, il suo mondo interiore era rimasto pressoché come congelato, immobile e inesistente, visto che quella vita troppo normale e ...
    ... regolare, priva sennonché di freschezza e di novità, era come se lo avesse inaridito e prosciugato dentro, frenando, reprimendo e soffocando i desideri, la fantasia, l�immaginazione e persino i sogni. Dentro il suo essere, infatti, non aleggiava l�ilarità né l�infelicità, ma unicamente una grande inattività e un perenne torpore che gl�impediva e gl�inibiva di provare sentimenti, giacché anche i suoi pensieri erano diventati banali, insignificanti e rallentati.Nel suo intelletto lui mulinava e proiettava la scena come all�interno d�un multiforme lungometraggio, alcuni ambienti riguardanti avvenimenti della sua agguerrita e valente sfera operativa, altrimenti ideava fatti nella sua abitazione indagando di pronosticare gli alimenti del banchetto serale che avrebbe assaporato, però tutto senza dedizione, senza entusiasmo, ma con distacco e con un�indifferenza come se tutto ciò non lo riguardasse per nulla. Era come se quella vita anonima, insignificante e scialba non gli appartenesse, che non fosse nemmeno sua, frattanto quasi senza accorgersene, era uscito dalla caotica città e stava percorrendo la statale che in pochi minuti lo avrebbe condotto verso casa. C�era già una netta insufficienza di luce, la notte progrediva taciturna e repentina, di questo andare oltre un tornante trovò inaspettatamente una ragazza bloccata sul bordo del percorso nel proverbiale contegno di chi compie in modo celebre l�autostop con un gigantesco sacco, lui ciononostante senza ragionare, come se una ...
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