1. Un paziente delle dottoressa Angela - i piedi della fidanzata di mio padre


    Data: 20/01/2020, Categorie: Feticismo Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... approvazione; Cristina aveva ragione, era molto più pericoloso che si mettesse alla guida lui che io… tenendo ben presente che poi, in realtà, io non avevo la febbre; era solo una scusa per il mio stato di imbarazzo. “La cosa migliore… la cosa davvero migliore… è finire qui la serata” disse Cristina. “Tu tesoro sei un po’ brillo, vero? Ti metti sotto le coperte e ti fai una bella dormita. Ad Andrea penso io. Lo porto a casa e poi vado anch’io a letto; domani devo lavorare!”. Mio padre approvò. Baciò la sua bella sulla bocca e mi diede una pacca sulle spalle. Lei prima si sedette sul divano, infilandosi gli stivali, poi prese dall’attaccapanni la sua borsetta, la sua giacca di pelle e il mio giubbino. Me lo porse, e mi prese sottobraccio. Salimmo entrambi sulla sua mini cooper rossa, mentre lei, con lunghe e lente mosse, fece manovra per girare l’auto e uscire dal vialetto di mio padre. Rimasi in silenzio per tutto il tragitto. Dopo 5 minuti, l’auto si fermò sotto un condominio. “Io non abito qui!” dissi. Lei mi guardò, sorrise per l’ennesima volta e avvicinò il suo volto al mio. “Andrea sei proprio un gran bugiardo!”. “Come scusa?” “però sei carino… davvero carino… e dolce anche. Ti va di salire su da me?” “Io… non capisco!” “Ti offro qualcosa da bere… e puoi essere più sciolto, perché non c’è tuo padre. Solo io e te!” “Non posso. Non posso”. Sembravo un ragazzino isterico. Non sapevo bene cosa avesse in mente Cristina, ma era chiaro che ci stava provando con me. “Sei ...
    ... sicuro?”. Cristina allungò la sua mano sulla mia coscia, fino ad arrivare al mio pacco. Sentiva sotto i pantaloni il mio pisello che si induriva, e me lo brancò con la mano. “Non posso, non posso, non posso… Sei la fidanzata di mio padre!”. Cristina abbassò lo sguardo. “Forse hai ragione Andrea… Che razza di donna sarei se facessi sesso con il figlio del mio fidanzato?” Allora era vero! Voleva davvero scopare con me. “Però c’è una cosa che non capisco: non puoi… o non vuoi?” Si era tolta lo stivale, e aveva allungato il piede verso la mia faccia. Il suo odore era qualcosa di dolce e penetrante. In pochi secondi, le sue dita dei piedi premevano sulla mia guancia. Sempre con le dita, cercò di aprirmi la bocca e ci riuscì. Sentivo il suo alluce lisciarmi la lingua. In un istante capii. Il mio sogno era divenuto realtà. Cristina lo aveva realizzato. Per la prima volta nella mia vita uno stupendo piede, profumato, abbronzato, morbido, setoso, stava giocando con la mia bocca, con la mia lingua e con i miei sentimenti. Alzai le mani per sorreggere quel meraviglioso piede ed iniziai a baciarlo con trasporto, succhiando prima il tallone e poi la pianta. Cristina nel frattempo aveva alzato anche l’altra gamba e strusciava il suo piede sulla mia faccia. Prontamente, io feci scivolare la mia lingua tra le dita del suo piede sinistro, assaporando il leggero sudore che si era formato tra esse. Con la coda dell’occhio notai inoltre che, mentre le leccavo i suoi piedi, Cristina stava letteralmente ...