1. Nel Letto


    Data: 21/01/2020, Categorie: Tabù Autore: gavinosanna

    ... verso di lei.«Ma che bello che ce l'hai. Chissà quante donne farai impazzire con questo arnese.» Stefano protestò debolmente:«Nonna ...»«Non avere vergogna. Non è certo la prima volta che vedo il coso di un uomo. E nemmeno che vedo il tuo.» Lo toccò ancora, lievemente.«Posso dargli un bacino?» Senza aspettare risposta poggiò le labbra sulla base dell'asta. Poi con una serie di piccoli baci leggeri risalì fino al glande, appena scoperto. Con le dita tirò un po' indietro la pelle scoprendolo di più. Sfiorò ancora con le labbra la parte più sensibile ma non ritrasse la bocca: anzi schiuse appena le labbra e lasciò che la punta della lingua toccasse la fessura del glande. Una veloce occhiata sopra di sé: Stefano era in estasi, gli occhi chiusi e il capo reclinato all'indietro. Impugandogli il pene alla base. Silvana tornò ad appoggiare la bocca sul glande ma stavolta aprì le labbra facendoselo scivolare dentro, poi gli attorcigliò intorno la lingua. La scossa che avvertì la sua mano le fece capire che il ragazzo non si tratteneva più. Allontanò il suo cazzo dal volto giusto in tempo perché lo schizzo di sperma non le arrivasse in faccia ma sulla camicetta. Lasciò che Stefano si svuotasse, poi fingendo indignazione si alzò:«Ma sei proprio incorreggibile, Basta toccarti un attimo che esplodi. Adesso dovrò cambiarmi. Vatti a vestire, svelto, e poi vieni da me che dobbiamo uscire.» Quando Stefano, vestito di in jeans e maglione, si affacciò sulla soglia della camera da letto. ...
    ... Silvana si girava intorno, senza camicetta, lasciando che il ragazzo le ammirasse le tette abbondanti contenute in un reggiseno di pizzo. Stefano era imbambolato e Silvana se lo trascinò dietro per negozi, felice di avere accanto a sé un giovane uomo che la guardava con occhi, ormai, scopertamente adoranti e divertita delle piccole esibizioni con cui lo provocava. Lo teneva a braccetto, contro di sé, strofinandogli il seno contro la spalla ogni volta che si fermavano davanti a una vetrina. In un negozio di scarpe, lei ne provò diverse paia con i tacchi alti al solo scopo di farsi ammirare le gambe dal nipote. A pranzo, in un locale arredato con separè secondo lo stile americano. Silvana si sedette accanto a lui obliquamente, badando che il giovane potesse avere una buona visuale delle sue gambe accavallate, senza preoccuparsi che dal bordo della gonna si intravedesse il bordo delle calze nere. Stefano non staccava gli occhi dalle sue ginocchia velate, ipnotizzato dalle manovre di sua nonna. Sempre più eccitata lei si protendeva verso il nipote, toccandolo e accarezzandolo, sussurrandogli nelle orecchie, strofinando il ginocchio contro la coscia di lui. Non fossero stati in un locale affollato gli avrebbe preso la mano per ficcarsela tra le cosce e fargli sentire quanto erano umide le sue mutandine. Nemmeno il ragazzo era a suo agio, a giudicare dalla patta dei pantaloni, su cui si appuntò lo sguardo intenzionale di Silvana, quando si alzarono per uscire. Per tutto il pomeriggio ...
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