1. Il ricatto 6


    Data: 27/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul, Fonte: Annunci69

    ... dirigere il traffico. Gli venne da ridere.
    
    Uno se lo stava apertamente massaggiando, mentre squadrava l’altro da testa a piedi, con occhiate sempre più prolungate all’altezza dell’inguine. L’altro, che non era meno eccitato, ricambiava sguardo su sguardo.
    
    Francesco si sentiva un po’ a disagio, dopo tutto era là per quello, ma non capiva perché Corrado ancora non andasse via di casa o almeno in un’altra stanza per dargli modo di divertirsi un po’ con il ragazzino. Che poi tanto ragazzino non era, visto che era alto quanto lui, aveva un bel culo e davanti una protuberanza che se non era un cazzo duro, lui non sapeva che cosa fosse. Anche se era un maschio, non era niente male. Che cazzo dico, pensò, adesso me ne vado. Poi diede un’altra occhiata all’uccello di Michele, una al culetto che sporgeva invitante e non pensò più ad andarsene.
    
    “Allora… che facciamo?” disse aspettando sempre che Corrado si decidesse a togliere il disturbo.
    
    “Beh… datti da fare. Michele è qua, vi ho presentati e lui è d’accordo su tutto. Comincia pure a fargli quello che vuoi, come abbiamo detto ieri.”
    
    “E tu?… Che fai?”
    
    “Io resto qua, perché Michele ha paura di restare da solo con te!” e lo disse con una tale faccia tosta che sorprese anche se stesso per come aveva recitato.
    
    “E che devo fare io? Davanti a te?” la cosa non gli piaceva proprio.
    
    “Mica non lo so come ce l’hai… dai, Francesco… non fare scene! Te lo vedo e te lo tocco quasi tutti i giorni, no?”
    
    Avvampò.
    
    “Che cazzo ...
    ... dici!” urlò, preoccupato che Michele sapesse dei suoi vizietti.
    
    “A lui ho raccontato tutto” lo scoraggiò subito Corrado “Pensa che sa anche che domani ti farò le stesse cose che oggi farai a lui!”
    
    “Questo è ancora da vedere!”
    
    “Come?”
    
    “Non lo so ancora se voglio fare quelle cose… io a lui, tu a me. Mi sembrano da malati. Hai capito?”
    
    “Perché sono da malati, se ti diverti a farle? E perché le fai, stronzo?” gli gridò esasperato, con le lacrime agli occhi, perché cominciava ad averne abbastanza di tutta quell’ipocrisia.
    
    Francesco sfuggì il suo sguardo. Era indeciso.
    
    “E poi ormai sei qua, no?” gli disse calmo Corrado.
    
    “E lui è d’accordo?. Se non si fa fare niente?”
    
    “Michele sarà ubbidiente!”
    
    “Non so se mi va di farmi fare quelle cose da te!” insisté.
    
    Stava accadendo quello che temeva: Francesco aveva dei dubbi, che in realtà riguardavano soltanto la seconda parte del patto: avrebbe fatto di tutto a Michele, ma era il dopo a preoccuparlo. E il peggio era che dopo poteva rifiutarsi di consumare con lui e questo non doveva accadere, non dopo tanto tempo che aspettava di infilare dentro a Francesco quel cazzo che curava con tanta attenzione.
    
    “Voglio la tua parola d’onore che manterrai il patto” disse allora Corrado “altrimenti vai via subito e non guardarlo neppure” e fece cenno a Michele.
    
    “No, aspetta… io… non so…”
    
    A quel punto Corrado pensò di tagliare corto: “Michele, spogliati, fatti vedere da Francesco, così si decide subito, oppure se ...
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