1. Il ricatto 6


    Data: 27/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul, Fonte: Annunci69

    ... l’anello del buco di Michele che si contraeva. Il piccolo stava venendo, poi sentì i suoi ansimi, i gemiti. Ad ogni respiro una contrazione del buco che si riverberava sul suo uccello. Gli strinse le spalle fino a sentirlo gridare e diede una spinta tremenda con il bacino spingendosi ancor più dentro il ragazzo. Michele urlò più forte, per il dolore che sentiva dentro e lui gli riempì il culo di tutto lo sperma che aveva dentro. Era venuto, era finita, era stata la più bella cosa che avesse fatto nella vita. Voleva rifarlo. Anche subito.
    
    Corrado cercò di controllarsi. Quell’orgasmo gli parve davvero troppo, ma si impose di restare impassibile, perché il suo fine era un altro e lo stava raggiungendo. C’era ancora molta strada da percorrere, ma pensò che di lì a ventiquattro ore, in quella stessa stanza, i ruoli si sarebbero totalmente scambiati. Le grida sarebbero state di Francesco, Michele l’avrebbe accarezzato con le sue manine morbide e il cazzo che generava tutto quel rumore sarebbe stato il suo dentro il culo che in quel momento sussultava ancora nelle ultime contrazioni di quella incredibile sborrata.
    
    Quando si calmarono Francesco si sfilò lentamente dal culo di Michele. Era attonito, sconvolto dalle emozioni provate. Si guardò intorno, cercava punti di riferimento, era stato scioccante, non poteva pensare ad altro. Era un maschio, come Michele, eppure avevano goduto congiungendosi. Era una cosa che andava al di là della sua comprensione, doveva pensarci. Con ...
    ... calma e da solo. Soprattutto lontano da Corrado che, quando voleva, sapeva essere molto convincente.
    
    Michele riemerse da quell’orgia un po’ acciaccato, ma decisamente appagato. Per essere la prima volta di quello là, se l’era cavata bene e l’aveva sfondato. Non come aveva fatto Corrado, ma gli faceva male la pancia, quel dolore dentro che aveva avuto quando Corrado l’aveva sverginato, qualche giorno prima. Francesco era andato fin dentro a spingere delle cose che non doveva. Però gli piaceva quell’indolenzimento, perché gli ricordava come se l’era procurato.
    
    Francesco fu il primo tornare completamente in sé. Si guardò intorno alla ricerca dei vestiti, li recuperò e li indossò in silenzio. Stava per andarsene, senza neppure salutare, quando Corrado lo richiamò.
    
    “Ehi… signorino… sei comodo tu! Vieni, scopi e te ne vai. Con chi cazzo credi di avere a che fare? Con un’agenzia di puttane?”
    
    “Me ne vado… sono stanco…” bofonchiò Francesco, com’era solito fare quando qualcosa non gli piaceva, era arrabbiato o scocciato.
    
    “OK… ci vediamo domani?”
    
    “Non lo so, vedremo!” e fece per andarsene, ma non si mosse, inchiodato davanti alla porta dallo sguardo di Corrado.
    
    “Hai dato la tua parola, Francesco!” glielo ricordò, a scanso di equivoci.
    
    “Adesso non voglio parlarne… domani” si intestardì.
    
    “OK… domani, ma… Francesco… verrò a prenderti anche da dentro casa tua e ti porterò qua per farti tutto quello che devo. Tu lo sai questo, no?”
    
    E Michele si fece piccolo, ...