1. Odette: oui je suis putaine, 2a parte


    Data: 09/02/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: sexitraumer

    ... causò l’entrata nel retto seguita dalla voce strozzata di Addolorata.
    
    “Huhn !”
    
    Il tutto era durato due secondi, non di più; era dentro, al di là di quel buchetto pronto, stretto tra le nuove carni, a cogliere quelle sensazioni fulminee ed intense della vagina; s’accorse il giovane ometto che lì dietro l’unica sensazione piacevole era la stretta sulla cappella, ed i respiri sofferti di Addolorata, la quale onde incoraggiarlo gli disse a bassa voce, ma con una certa intensità emotiva, di ficcarcelo dentro tutto, letteralmente tutto quanto; poi di muoversi e di sbatterla bene...
    
    “Ahn ! Ahn ! Ahn !”
    
    “Hummh ! Hummmh ! Dai, dai ! Ancoraaaa-aaaah ! Eh su ! Dentro, dentro tutto, dai ! Huh ! Sì !”
    
    “Ahnn ! Ah ! Ah ! Eccooooh ! Ahnnnn!”
    
    “Ahi ! Sì ! Ahi ! Insisti Giuseppe, insisti ! Devo sentirlo !”
    
    “Ahnn ! Male, vero ?! Ahhh !”
    
    “Macché ! Dai ! Huh !”…
    
    Giuseppe eseguì, ma caricando e rilasciando, forse per un minuto, esaltato dalle richieste della sua posseduta, e poi un altro minuto spingendo più a fondo, in altri cinque o sei colpi - gli ultimi - venne dentro di lei tenendola ben salda per le anche affinché neppure una goccia andasse fuori. Il coito anale non era bello come quello vaginale; cionondimeno lo mantenne. Addolorata fu ben felice di sentirsi innaffiata senza pericolo di una gravidanza…inopportuna. Le volte successive la loro intesa sessuale migliorò; ad Addolorata il rapporto anale non dispiaceva visto il duro cazzo del suo giovane lui. Col tempo ...
    ... sarebbe cresciuto di dimensioni, e Addolorata per parte sua si sarebbe abituata alle nuove misure: prima davanti e con ovvia gioia…e poi anche dietro. Si videro segretamente fino a quattro volte la settimana, nonostante la loro adolescenza, e consumavano d’istinto da adulti, con lei a decidere dove avrebbe accolto il seme di lui, che altre volte ebbe anche a bere… la loro intesa finì per saldarsi quando, complici l’una dell’altro, Addolorata (di sol nome, non di fatto !) confidò un suo piccolo segreto al suo Giuseppe, il quale dopo la spiegazione prima sudò freddo, poi ne rise e baciò la sua ragazza: durante le loro copule - rese ancora più intriganti dalla loro giovane età – o meglio alla fine di esse, usava “venire” una terza persona che si teneva, nascosto, sempre a debita distanza senza disturbare la coppietta: lo zio di Addolorata, lo zio Caponero, il perpetuo che “li ospitava”, a causa della visione del vero-far-sesso della coppietta si masturbava abbondantemente osservandoli, e come ovvio cercando di venire insieme a loro…si teneva dietro il muretto facendo un teso capolino per poi sparire dopo l’eiaculazione, della quale restava traccia alla parete esterna della stanza; ufficialmente non ci si parlava né si toccava mai l’argomento; però quando lo zio incontrava in chiesa la nipote Addolorata, le dava quasi sempre davanti a sua madre (propria ignara sorella) tre piccoli soldi che la ragazzetta poi offriva alla parrocchia durante le elemosine di fine messa lasciandone ...
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