1. Odette: oui je suis putaine, 2a parte


    Data: 09/02/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: sexitraumer

    ... assoluto: senza dirlo alle due suore, Paolo dopo essere riuscito a parlare da solo con Addolorata, le disse che “avrebbe stato” – parole dell’umile Paolo – felice di conoscere da vicino proprio lei: Addolorata; le disse di non aspettare suor Evelina, che era – a suo santissimo giudizio - troppo severa con le ragazze, e di andare subito di sopra, presso i suoi appartamenti che era importantissimo…
    
    Paolo, una mezza ricotta, era religioso fin troppo: il tipo che nella religione trovava il rifugio per la sua deficienza all’apprendere a scuola, le precisò entusiasticamente che il vescovo Ergarius, un vero Principe della Chiesa, quel privilegio lo concedeva a pochissimi…e con la sua speciale intercessione si poteva avere come angeli custodi le persone più importanti del Paradiso, anche per i propri cari. Quelle anime in contatto onirico esclusivo con lui si sarebbero erte a protezione delle persone indicate dal vescovo. Addolorata ingenua e timorata più degli uomini di Chiesa, che da Dio, del quale aveva un’idea tutto sommato paterna benché sfumata e de-personificata, si fidò, e mossa anche da un’imprudente curiosità, salì da sola al primo piano dov’era - a quanto sembrava – veramente attesa: un uomo bello ed alto, sorridendole da dentro, le diede il benvenuto invitandola ad entrare dopo che Addolorata ebbe scostato l’uscio:
    
    “Salve, tu devi essere immagino…”
    
    Addolorata indossava un saio modesto, chiaro, senza orpelli, che la faceva sembrare un piccolo frate…di sesso ...
    ... femminile. Il vescovo Ergarius, intuendo chi potesse essere, visto ch’era senza la scorta di Suor Evelina stimolò la ragazzetta ancor timorosa a presentarsi da sola.
    
    “Addolorata ! Paolo mi ha detto che mi aveva fatto chiamare…eni-enimenza…io…”
    
    L’uomo le tese la mano, e gliela strinse cordialmente. Le sembrò dapprima un privilegio, ed infatti venne fatta accomodare in un ampio stanzone illuminato dalla finestra aperta da un uomo di mezza età biondo, pulito, profumato, e ben piazzato nel corpo; portava i capelli lunghi, pettinati e volumati; gli occhi dolci allo sguardo, fermi, attraenti, ed azzurri come fosse un nobile cavaliere da favola. Indossava un camicione bianco di cotone stirato a dovere, che gli scendeva lungo e portava un crocifisso ligneo e dorato appeso al collo ben evidente. I suoi paramenti religiosi giacevano ripiegati debitamente tra le sedie ed il mobilio della stanza. Ai suoi piedi delle silenziosissime pantofole vellutate. Complessivamente sembrava un uomo modesto, ed al tempo stesso di quelli che non si facevano mancare nulla a giudicare dal vassoio di libagioni dolci che si era fatto portare in stanza. Sulla cassa infatti c’era un vassoio con dei biscotti piuttosto elaborati; notando che Addolorata li aveva guardati gliene offrì un paio. La ragazzetta li accettò di buon grado.
    
    “Tieni Addolorata, ma si dice Eminenza, non enimenza ! Comunque, già che sei giunta fin qui, vieni avanti Addolorata. Sei venuta da sola ? Sono buoni ? Ti piacciono ?”
    
    “Sì, ...