1. Il modello


    Data: 13/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: chiccoge, Fonte: EroticiRacconti

    ... risposi di stare tranquillo, che per il momento avrei preso solo le proporzioni generali del corpo….per quei “particolari” c’era tempo. ”Adesso stai fermo e lasciami lavorare! Devi stare perfettamente immobile e in silenzio, lo sai!” e gli diedi un ultimo piccolo bacio sulle labbra. “Ok, papi!” Quella parola, detta da Riccardo con una voce dolcissima mi penetrò nel cuore! Sarebbe stato quello dunque il nostro rapporto? Un ragazzo dolcissimo e meraviglioso e il suo papi…..mmmmmm…molto intrigante la cosa! Per venti minuti lavorammo tranquillamente, come se nulla fosse accaduto. Poi, quando il cronometro suonò il termine della sessione di lavoro, Riccardo si stiracchiò: ”Sono tutto anchilosato, aiutami!” Gli andai incontro, lo presi per mano e lo aiutai a scendere dal palchetto sul quale posava, poi gli dissi: “Vieni a riposarti sul divano” Questa volta non lo presi più per mano, .ma gli afferrai dolcemente il cazzo dalla pelle bianca e morbida, e lo condussi così, come un bambino fino al sofà su cui lo feci adagiare ”Non hai caldo?” mi disse “Spogliati e riposati un po’ con me!” ”Vuoi davvero?” ”Si, voglio davvero, con tutto me stesso!” Mi tolsi i vestiti, la camicia, i calzoni corti e i sandali che tenevo in casa e rimasi in mutande. Mi avvicinai a lui. ”Papi, siamo due maschi, due uomini uguali; io sono nudo davanti a te, anche tu devi essere nudo davanti a me” E mi fece togliere gli slip, che caddero a terra. “Papi!!!! Ma tu sei duro!!!!!” Effettivamente, non potevo negare ...
    ... una certa eccitazione, con quel po’ po’ di ragazzo davanti agli occhi. ”Non vale! Duro anche io, allora!” si mise a cantilenare con voce quasi infantile, ”Duro anche io, duro anche io!!!!” e così scherzando mi prese la mano e se la mise sul cazzo perché lo eccitassi. Mi sdraiai accanto a lui e cominciai a baciarlo e a lavorare con la mano quel bellissimo cazzo che si inturgidiva rapidamente. “Oh, papi, che bello!” mormorava con gli occhi socchiusi, ”Baciami e toccami!” ”Cucciolo mio dolcissimo!”, e cominciai a baciare e leccare il mio angelo sul viso, sulle labbra, sulla fronte…le orecchie, il collo…e poi le labbra e la lingua, gli occhi socchiusi dalle ciglia lunghe e folte…e le labbra e la lingua…come impazzito! Slinguettai un po’ i teneri capezzoli che subito si inturgidirono e poi presi a leccare petto e ombelico; stavo per scendere più giù quando il cronometro segnò la fine della pausa. “Al lavoro!” dissi io; “Al lavoro!” disse Riccardo...e immediatamente mi tuffai con la bocca sul suo cazzo duro e scappellato, lavorandomelo con la lingua piatta e calda, dolcemente sul filetto tenerissimo e su tutta la cappella dalla pelle liscia e sensibilissima; e poi giù sui testicoli mobilissimi e lungo quella sottile linea rilevata che porta al buchino del culetto che in quel momento Riccardo teneva chiuso e verginalmente stretto. Allargai la stupende natiche, misi in evidenza e comincia a dare calde e lente leccate al saporito, piccolo ano, al palpitante, piccolo orifizio della più ...
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