La Genovese
Data: 12/02/2020,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Cigno
... giù, piegata a novanta sul bancone del bar, con la testa rivolta verso dietro e le dita dell'uomo del caffè dentro la sua bocca, quasi ad invaderla. La tiravano sempre più verso di lui. Il suo pene eretto, nodoso e duro come il marmo del bancone era ormai dentro di lei e induceva con costanza e con ritmo. Talmente forte fu l'immedesimazione che quasi il suo orgasmo sembrò indipendente rispetto all'opera del marito, che minuzioso cercava di coinvolgere clitoride, grandi e piccole labbra, nonché sfintere anale. A pochi secondi dal tremendo orgasmo, mentre il volto dell'uomo del caffè inesorabile si avvicinava al suo, alla ricerca di un folle bacio adultero al sapor di caffè, la voce di Calò fece ripiombare tutto nella realtà. “Amore, mi sento male.” disse. “Cosa?” domandò lei, quasi tremando per l'eccitazione residua. “Ho la nausea, mi brucia forte lo stomaco e sento la testa girare.” disse Calò. “Oddio. Che faccio, chiamo qualcuno?” chiese la moglie allarmata. “Chiama... chiama il medico!” disse il marito. “A quest'ora?” “C'è il turno serale...” La donna compose il numero del presidio sanitario del paese. Al telefono rispose una voce assonnata. “Venga, presto! Mio marito si sente male.” Passarono una decina di minuti quando infine il campanello suonò. La moglie indossò una vestaglia e andò ad aprire la porta. Un brivido le percorse lungo la schiena. “Sono il medico, ha chiamato lei, giusto?” “Si. Ho chiamato io.” disse lei stordita. “Mi fa entrare, allora?” domandò il medico. ...
... La donna, ancora rimbambita si fece da parte e condusse il medico verso il salotto. Calò fu visitato accuratamente. Dopo una valutazione dei vari parametri, una rapida anamnesi e un riepilogo dei vari farmaci, il medico domandò se avesse mai avuto problemi di stomaco. “Una volta prendevo i gastroprotettori per via del reflusso... ma negli ultimi tempi sono stato meglio e ho smesso di prenderne.” “Mmh. Vediamo se con un antiacido la situazione migliora, tuttavia non possiamo escludere del tutto l'origine cardiaca. Consiglierei una visita al Pronto soccorso qualora il problema dovesse persistere.” Il monitoraggio proseguì per venti minuti circa. La sintomatologia sembrò regredire dopo i farmaci. “Dottore, mai mi era capitato in questo modo così forte.” disse. “Può dipendere da cosa ha mangiato, in che posizione si trovava, che cosa stesse facendo. Può essere lo stress o l'attività intensa.” Calò guardò la moglie, imbarazzato. Il medico a quel punto si rivolse alla moglie. “Se dovessero ricomparire i sintomi, non esiti a contattarmi.” “Certo, la accompagno.” disse la donna, ancora non del tutto ripresa dallo shock. “Arrivederci, signora.” disse lui. “Arrivederci.” rispose lei. Il medico si fermò sulla soglia e tornò indietro. “Qual è il suo nome?” “Io? Mi chiamo Ambra.” “Lei e suo marito avete entrambi il nome di una pietra, lo sa?” “Mi sembra di averlo già sentito dire.” rispose Ambra. “Bene.” sorrise il medico, notando il rossore nel volto della donna. “Allora a domani, per il ...