1. La Genovese


    Data: 12/02/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Cigno

    ... caffè.” aggiunse. Ambra ebbe un balzo al cuore. Non poteva far finta di nulla. Non fino a quel punto. “Certamente... la aspetterò.” La donna osservò a lungo la porta a vetri del bar, attraverso il quale poteva ammirare il marciapiede e la strada. Non era ancora arrivato, ma sapeva che era questione di pochi minuti. “Dov'è suo marito, signora?” domandò Liborio, mentre faceva colazione con la sua solita danese con crema e mele. “E' rimasto a casa, ieri ha avuto uno di quei suoi attacchi di reflusso.” La mente di Ambra ragionava a gran velocità. Ripensò alla sera precedente, all'incontro fortuito col medico. Probabilmente lo stesso medico che aveva visitato la nonna. Ripensò dunque alle parole della nonna e a quel desiderio di veder nascere i nipotini. Cercò dunque di capire finalmente quei pensieri tanto confusi. La sensazione sempre taciuta e mai espressa che, in fondo, aveva preferito sposare qualcuno che la amasse alla follia anziché qualcuno da amare. Si sforzò di reprimere quel pensiero, dandosi della stupida, quando un rumore la distrasse. La porta a vetri si aprì, facendo entrare l'uomo del caffè. “Buongiorno.” “B....buongiorno, dottore.” balbettò Ambra. “Come sta?” disse lui. “Meglio, però è rimasto a casa, sa com'è.” “Intendevo dire come sta lei.” “Ah, io sto bene.” disse Ambra, galvanizzata. “Meglio così. Dunque, vediamo: io Prendo un caffè, come al solito.” Ambra preparò il caffè con perizia e doverosa lentezza. La mente era lucida, stavolta. Ben concentrata, ...
    ... senza le distrazioni delle pacche sul culo da parte del marito affettuoso ma ingombrante. Servì il caffè al dottore e ne ammirò il sorseggiare. L'uomo ricambiò lo sguardo in modo deciso e intenso. Nessuno sguardo vacuo perso nelle stoviglie, non stavolta. Uno sguardo complice, al sapor di caffè, condito da un silenzio ricco di sensazioni non esplicite ma intense quanto un sogno ad occhi aperti. L'uomo terminò di bere il suo caffè, dopodiché raccolse al volo con un dito la goccia di liquido che scorreva lungo l'esterno della tazzina e senza interrompere il contatto visivo la portò alla bocca, gustandone il buon sapore. Ambra si morse il labbro, tradendo un certo trasporto. “Le posso chiedere di mettermi in carta una di quelle genovesi con ricotta? Sembrano deliziose.” domandò l'uomo. “Le danesi alle mele sono molto meglio, dottore!” Intervenne Liborio nel discorso. Ambra raccolse il dolce e lo incartò con cura. “Le danesi non le facciamo noi...queste invece si!” Liborio fece una faccia stupita e perplessa, pur continuando ad addentare la sua colazione. “Quanto le devo?” domandò l'uomo. “Per stavolta tutto offerto.” rispose Ambra. “E' sicura?” “Certo.” “Lei è molto gentile, tuttavia almeno la pasta ci tengo a pagarla, se dite che è una vostra specialità dovrà valere il suo prezzo.” “Va bene... come preferisce.” rispose Ambra, sorridendo. L'uomo uscì dal bar con l'incarto in mano. Ambra rimase lì a fantasticare ancora un po', fino a che un pizzicore non comparve lentamente in ...
«12...5678»