1. Lasciarsi il passato alle spalle - 2


    Data: 20/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: soloracconti989, Fonte: Annunci69

    ... e di servilismo. Lei lo cerca dopo mesi di silenzio, dopo essersi rifatta una vita. E lui cosa fa? Non solo le risponde, ma quasi si prostra ai suoi piedi, come se non attendesse altro che quel messaggio, dopo lunghi silenzi che gli sembravano decenni.
    
    “Ricordo il posto ma non ricordo la strada… Magari potresti rinfrescarmi tu la memoria, passando a casa di Cate, così andiamo assieme. Ti attendo per le 15:00! A dopo!”.
    
    Così gli scrive lei. Con il cuore all’impazzata, Ema mette via il cellulare, si fa una doccia, fa colazione, si veste in maniera veloce e confusionaria e, le cuffie alle orecchie, corre a scuola con lo zaino in spalla, ascoltando qualche brano rock.
    
    La mattina a scuola passa veloce ed indolore. Una volta a casa decide di pranzare velocemente e di dedicare più tempo, invece, a prepararsi per vedere Simo. “Che mi metto?” pensa, sperando di poter suscitare ancora delle emozioni in quella ragazza che soltanto poche ore prima pensava non gli interessasse più. Si mette la camicia verde chiaro, quella che si era comprato due sabati prima, che metteva in risalto il colore magnetico dei suoi occhi. Indossa i jeans aderenti, un cinto scuro e le adidas comode ma di tendenza che utilizzava per le uscite particolari. Si fa un’altra doccia… Stavolta lava i capelli due volte. Uscito, si asciuga alla perfezione con quell’asciugamano morbido che aveva messo a riscaldare pochi minuti prima, si lava i denti con attenzione, usa il collutorio, indossa i vestiti con estrema ...
    ... cura, per non stropicciarli e, dopo una buona dose di profumo, prende le chiavi dello scooter, avviandosi a casa di Caterina.
    
    Al suo arrivo trova Simo, fuori dal cancello, ad attenderlo con la sua aria innocente e dolce, Indossa un vestitino celeste, aderente, che le mette in evidenza i fianchi e il seno.
    
    “Che carino, ora mi ricordo perché mi ero innamorata di te!” dice lei, tenendolo per la nuca con la mano destra e dandogli due baci sulle guance.
    
    “Dai, scema… Che tanto lo so che mi hai sempre voluto! Mettiti il casco, su…” dice Ema, con un’aria spavalda con la quale nasconde una buona dose di imbarazzo.
    
    Lei indossa il casco, sale sullo scooter, lo abbraccia. Ema riparte.
    
    Mentre lei, da dietro, si mantiene bene assicurata, lui percepisce perfettamente il suo seno, le braccia strette al suo addome, le cosce che premono leggermente sui suoi fianchi… E, involontariamente, sente la propria erezione che arriva in modo del tutto incontrollato.
    
    Bevono un caffè i due, in onore dei vecchi tempi.
    
    Lei gli racconta della nuova città, della sua stanza da letto nuova, della classe che ha trovato al suo arrivo, del fatto di aver cambiato sezione dopo due mesi di frequenza a causa dell’antipatia verso le compagne e, infine, del nuovo ragazzo… Quello della foto. Quel bel maschio tenebroso a cui si avvinghiata con aria possessiva. Ironia della sorte, è il figlio del suo professore di Italiano, con il quale, ovviamente, va molto d’accordo.
    
    Lui le racconta delle partite ...