1. Il castello senza specchi


    Data: 18/03/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Edipo

    ... e scaltra come la contessa sapeva che nessuno, scoprendo le sue carte, poteva essere sicuro che fossero le vincenti. Eppure avrebbe scommesso che Tancredi sarebbe tornato. Dopo due giorni e due notti di trepida attesa, la terza sera le fu detto che il marchese chiedeva se, nonostante l'ora, potesse riceverlo. Andò da lui e lo trovò timoroso e trepidante ma bellissimo. Gli prese una mano e senza dire una parola lo condusse nella sua stanza, lo baciò e si lasciò baciare, scoprì il suo corpo generoso e lo offrì agli avidi sguardi del vergine che mai aveva visto un nudo di donna se non nei quadri. Lo spogliò a sua volta e alla vista del notevole effetto che le sue forme e i suoi baci avevano prodotto in lui pensò:" Il duca può stare tranquillo, con questa verga la dinastia proseguirà senz'altro e sarebbe stato un peccato sacrificarla in un chiostro." Il resto venne da sè, l'arte consumata di una donna che conosceva tutte le vie che conducevano al piacere avvolse e plasmò l'inesperto candore del virtuoso Tancredi, come la mano di uno scultore trasforma una massa informe di materia inerme in un oggetto d'arte. Per tre notti i due amanti unirono i loro corpi in uno spasimo continuo; ogni mattina il giovane lasciava la sua iniziatrice e tornava la sera ad aprire nuove pagine nel libro della voluttà. La quarta mattina la contessa si svegliò all'alba dopo un'altra notte di scarso sonno e molta ginnastica da letto. Vide accanto a sè il corpo nudo di Tancredi e la lascivia la spinse a ...
    ... svegliarlo accarezzandolo e baciandolo fra le gambe. Quel modo singolare di destare il dormiente raggiunse lo scopo e Tancredi si svegliò, il membro eretto e lo sguardo attonito rivolto all'anziana amante. "Amore mio, non ho resistito vedendoti così bello e nudo, così ti voglio sempre!" Tancredi la fissava nella luce mattutina e la contessa si turbò. Si passò una mano sul viso chiedendosi se fosse graffiato. Leggeva negli occhi del compagno una vergogna nuova, quasi un senso di orrore. Il giovane si rivestì in fretta, borbottando che doveva andare, e la contessa suonò per chiamare la giovane fantesca che era complice dei loro amplessi. Era una popolana dai tratti comuni e volgari ma fresca come una rosa e Tancredi sembrò vederla per la prima volta e paragonare le sue carni e i suoi tratti con quelli della sua amante. Alla contessa non sfuggì nulla di ciò che pensava il giovane e le venne il sospetto che non l'avrebbe rivisto. Lo abbracciò e lo baciò a lungo, sentendo il fastidio e l'imbarazzo di lui. Restò sola. Vecchia, era questo che aveva letto negli occhi di Tancredi. Prese un piccolo specchio e un brivido la percorse da capo a piedi. Tre giorni prima era ancora bella, ora all'improvviso i suoi anni le si presentavano tutti insieme, senza sconti, come se il diavolo si fosse rimangiato il patto che si diceva avesse stretto con lei. Senza la cipria e il carminio le si presentò un volto sfatto e gonfio. Il trucco e il belletto avrebbero forse attenuato l'effetto di ciò che ...
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