Una tranquilla serata al cinema
Data: 18/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Ade-69, Fonte: Annunci69
... trattenne a stento i sospiri e i fremiti. Allungò anche lei la mano di nuovo e, trovando la patta già aperta, la infilò subito nei pantaloni. Scopri che Carlo non portava i boxer e prese subito in mano il suo membro, iniziando a massaggiarlo dolcemente, ma con decisione.
Carlo scostò con l'indice le mutandine di Valentina e inizioò ad accarezzare la pelle umida, calda e vogliosa del sesso di quella donna favolosa.
Lei non resisteva più, ma non voleva continuare così, sentiva crescere il desiderio di essere posseduta, diventava quasi una necessità a quel punto.
- Non possiamo continuare qui, ci scoprirebbero, ma non voglio, non posso fermarmi - furono le parole che diedero la conferma a Carlo che ormai Valentina era completamente, inevitabilmente schiava della passione.
- Si Valentina usciamo. Seguimi tra 5 minuti, ti aspetto fuori in auto. - poi si alzò e uscì.
Valentina rimase lì ad attendere, fu come aspettare l'eternità, ma non poteva alzarsi subito, avrebbero capito tutti, doveva sforzarsi di aspettare. Ogni secondo ricontrollava l'orologio. Finalmente quei lunghissimi cinque minuti erano passati e si alzò, le gambe quasi le cedettero all'inizio per l'eccitazione, la gonna era rimasta sollevata, sembrava un minigonna e quando passò davanti agli altri spettatori della sua fila, se non fosse stato per il buio, avrebbe mostrato le mutandine.
Quando uscì dalla sala si sistemò la gonna, fece un lungo respiro, come per darsi coraggio e si diresse a passo ...
... veloce verso l'uscita del cinema.
Appena fuori notò una cabrio con all'interno Carlo, che le stava facendo un piccolo gesto per richiamare la sua attenzione. Andò da lui, o guardò, sorrise e salì in auto.
- Sei tutta rossa Valentina. - disse sorridendo Carlo, - andiamo da me ora, lì saremo tranquilli, ci vuole poco - . Per un attimo Valentina pensò di scappare, poteva essere un maniaco, poi pensò al film, a come Carlo le aveva parlato prima e immaginò che una volta a casa dell'uomo si sarebbe trovata nella stessa situazione di Ana. Carlo partì, Valentina strinse la borsetta tra le mani, cercò di rilassarsi e decise di accettare il fato.
Durante il breve tragitto Carlo non la sfiorò e non le disse nulla. Quando arrivarono le aprì la porta, le porse la mano per farla scendere. Un vero gentiluomo e Valentina ne fu piacevolmente sorpresa.
- Scusami per come ti ho parlato prima, ma sentivo che ti stavi richiudendo in te stessa, e avevi bisogno di una scossa - .
Lei sorrise - Sai credo tu abbia fatto bene - , mentre lo diceva arrossì.
Carlo la fece accomodare in casa, era bella, non enorme, ma ben arredata, quasi non sembrava la casa di un uomo single. Valentina si stava guardando intorno, sentì chiudersi la porta e un istante dopo sentì l'abbraccio di Carlo, che la prese da dietro e iniziò a baciarla sul collo - Non potevo aspettare ancora - , Valentina gemette e un brivido le attraversò la schiena fino al bacino, che mosse piano in cerca del membro sempre durissimo ...