1. Il conto di k alla fine tornò


    Data: 25/03/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Holling, Fonte: Annunci69

    ... acuito da un po’ di dolore: un’altra stupefacente scoperta.
    
    Jasper sapeva un sacco di cose, e le faceva con lui. Nick me le raccontava con cura, le riviveva deliziandosene, e io le vivevo attraverso di lui. La prima volta stavano al mare, da soli. I genitori dell’uno e dell’altro erano al lavoro, tutti e quattro, di mattina non c’era il rischio di vederseli arrivare. Erano seduti su un asciugamano steso sulla sabbia a giocare a carte. Jasper aveva fatto qualche movimento con la mano, finchè la punta del pisello non gli era comparsa dall’elastico del costume. Per un momento era restato fermo, guardando di sottecchi come Nick reagiva.
    
    «Io – confessò Nick con me – rimasi a bocca aperta, gli occhi puntati lì. Allora Jasper si è rimesso a posto, si è tirato in piedi, ha raccolto le nostre cose e mi ha detto: Vieni».
    
    Si era avviato verso la cabina e Nick lo aveva seguito. Entrati, lui aveva chiuso a chiave. Si era sfilato il costume, lo aveva sfilato anche a Nick senza dire una parola. Lo aveva fatto appoggiare alla parete con la schiena, gli era andato vicino, gli si era attaccato, e glielo aveva strofinato sulla pancia. Poi aveva steso l’asciugamano sul pavimento, lo aveva fatto mettere supino e gli aveva fatto tirare sul petto le ginocchia con le mani sotto le cosce. Gli aveva spalmato sul buco un po’ di crema doposole che stava su una mensola. Allora si era steso sopra di lui, in mezzo alle sue gambe aperte e tirate su. Guidandosi il pisello con la mano, glielo ...
    ... aveva puntato. E aveva cominciato a spingere.
    
    «Lo sentivo entrare piano – mi raccontò Nick – una piccola spinta alla volta, mentre io mi allargavo. Poi lo tirava fuori quasi tutto, e lo rimetteva dentro, sempre un po’ di più, con una spinta. Alla fine era tutto dentro».
    
    «Ma ti faceva male?» chiesi io con voce malferma.
    
    «La prima volta sì, molto. Mi venne quasi da piangere, volevo che il dolore finisse, che smettesse. Ma volevo anche continuare. Poi, la volta dopo, sentii meno dolore. Poi meno ancora, e il dolore si confondeva col piacere». Restò un momento in silenzio, e poi: «Bisogna metterci una crema, così fa male poco, e solo all’inizio. Ma quando godeva dentro di me, era bellissimo. Te l’ho detto, mi piace essere preso».
    
    «Aspetta» sussurrai. Nella mia voce c’era un’improvvisa urgenza.
    
    «Ma stai venendo? – chiese Nick – Stai venendo per quello che ti sto raccontando?».
    
    «Sì. Sto venendo».
    
    Eravamo ancora seduti, uno accanto all’altro, in silenzio. Nick guardava me che ero trasportato in un altro mondo, e avevo un breve respiro, lievemente affannoso. Poi, lentamente, tornai normale. Passò un minuto. I miei occhi non erano più socchiusi, il mio mento non era più teso verso l’ alto.
    
    «Prima – disse Nick – quando mi raccontavi di quello che facevi quest’inverno col tuo compagno, ho goduto anch’io. Solo che non me ne sono fatto accorgere».
    
    Gli chiesi: «Ma hai mai goduto stando sopra? Quel ragazzo ti ha mai fatto stare sopra?».
    
    «No. Però una volta voglio ...
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