1. "vivo una vita che va come il vento..."


    Data: 28/03/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: abeba, Fonte: Annunci69

    ... un cazzo niente male, era un brasiliano. Quella notte fu indimenticabile. Ci legammo al letto a vicenda, ci fottemmo culi e figa l’uno con l’altro. Giorgio sembrava ormai una macchina di iniziative, difatti fece pure un filmino porno. Volle anche fare il trenino…io ero la locomotiva inculata dal trans mentre lui inculava a sua volta l’ospite. Poi la locomotiva la fece lui e infine il trans. Io per l’occasione naturalmente indossavo uno starp-on doppio in cui con un fallo penetravo il culo davanti e l’altro mi penetrava la figa. L’indomani tornammo a casa portandoci il nostro nuovo amico e continuammo a fare sesso più volte al giorno. Tanto che divenne un assiduo dei nostri giochi. Tra l’altro era cosi effeminato che vestito sembrava una donna molto carina. Partecipò pure ai party di Marco e insieme ormai vivevamo bene.
    
    Tutto è bello fin che dura, difatti nel giro di cinque mesi capitò di tutto! La madre di Giorgio morì e questo fu un duro colpo per lui. Si sentiva anche un po colpevole per averla poi lasciata sola! Dopo circa un mese venne a casa con una lettera e mi disse: “Amallia verresti con me in America, ad abitare in America! Ho vinto il concorso per la cattedra di Letteratura Italiana a Philadelphia”. Io non risposi subito. Credevo che non avrebbe mai vinto tale concorso e invece non fu cosi! Mi sarebbe piaciuto andare a fare un viaggio negli Stati Uniti, ma non a stabilirmi li. Io qui avevo il mio mondo, le mie cose, i miei amici e amiche. Li non conoscevo ...
    ... nessuno, dovevo dipendere esclusivamente da lui in quanto avrei dovuto lasciare anche il mio lavoro. Non me la sentivo di vivere laggiù. Per cui dopo molte discussioni gli dissi: “Giorgio facciamo cosi. Io non voglio vivere in America per i motivi che ti ho spiegato, però non è giusto che tu rinunci ad una esperienza importante e che da anni volevi fare. Per cui prendo sei mesi di aspettativa e parto con te, poi se mi piace rimango se invece non va ritorno a casa. Ti va bene!” lui ne fu felice. Preparammo i bagagli, salutammo gli amici e Valeria (la nostra amata trans) con la promessa che l’avremo invita a Philadelphia e partimmo.
    
    Come avevo immaginato lui era sempre molto impegnato e passava la maggior parte del tempo tra Università e studio…il sesso iniziò a scemare. Io non volevo neanche tanto disturbarlo per cui uscivo da sola e girovagavo senza meta in città. Ogni tanto mi portava a visitare un luogo, un museo; ogni tanto si andava al cinema ma non conoscendo l’inglese io non capivo nulla, ogni tanto facevamo una gita in qualche posto limitrofe, ogni tanto facevamo sesso…ma lo spirito libidinoso e maialino non c’era più. Era entrato in un mondo tutto suo, era ritornato solo il dottor Jekill, mister hjde era nuovamente nascosto dentro di lui.
    
    Cosi con dispiacere dopo sei mesi tornai in Italia a casa mia e lui, pur dicendomi che dopo qualche tempo sarebbe ritornato, rimase a Philadelphia. D’altronde era giusto cosi…era la sua opportunità! Da quel giorno triste dell’addio ...
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