1. Partenza con sbandata


    Data: 31/03/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... enorme, bello e...se avesse voluto farsi fare una sega da me, sarei stato capace di fargliene una fatta bene? Io ero un autodidatta, le seghe si facevano davvero come io me le facevo o si potevano fare diversamente? Tra uomini si diceva che ci si accoppiasse pure fisicamente e questo era il mio terrore. Non perché psicologicamente io rifiutassi un rapporto intimo completo con un bel maschio come lui, ma perché temevo che quando lui ci avrebbe provato io non sarei stato all'altezza delle sue aspettative, essendo io uno inesperto totale, neanche con le ragazze avevo avuto esperienze significative, nulla di più di qualche sfregamento di corpi ballando e qualche bacio da principiante a principiante.
    
    Quanti problemi mi feci quel giorno, la notte e le prime ore del giorno successivo, ma nella sostanza era uno solo: non mi sentivo all'altezza di Daniele e me ne dispiacevo perché volevo fidanzarmi con lui, fare sesso con lui, per lui volevo essere frocio ed avevo paura di non esserlo.
    
    Al mattino, quando non trovai Daniele ad attendermi come nei giorni precedenti ci rimasi male, quando nei minuti d'intervallo di metà mattinata non venne neppure davanti alla mia aula come gli altri giorni, cominciai a soffrire.
    
    Non sapendo con chi prendermela affrontai Pietro:- “Ehi, tu! Che cazzo ci facevi ieri, appena usciti da scuola, al distributore di benzina ?
    
    Devo dire che Pietro, dopo la lezione che gli avevo dato, di me aveva abbastanza soggezione e lo vidi impallidire e quasi ...
    ... tremare quando, con voce tremula, mi disse: “Chi? Quando? Dove? Ahh! Ieri..,ieri io..al distributore? Che ci facevo? Ah sì...ero a corto di carburante nel motorino...sono andato a fare rifornimento... perché? Non si può?
    
    Lo incalzai:- Che ci facevi con Daniele ? Quello del quarto A?
    
    - Chi? Quello che ci ha segnato tre gol durante la partita?
    
    - Esattamente! Parlavi con lui. Vi ho visti. Che vi siete detti?
    
    - Che ci siamo detti? Niente, manco lo conosco quello io, stava li, faceva rifornimento...ah, si è vero, aveva soldi spiccioli e funzionava solo il distributore automatico, mi ha chiesto se gli davo una banconota in cambio dei suoi spiccioli, perché tutte queste domande?
    
    Per la gioia che Pietro mi aveva dato gli perdonai tutte le sue precedenti vigliaccate. Gli risposi un vago “Così, per pura curiosità” ma dentro di me esultavo. Daniele e Pietro s'erano trovati insieme al distributore per mera casualità, non erano in comunella tra loro, Daniele non mi aveva attirato in nessuna trappola, aveva voluto davvero solo parlare con me, tanto che poi mi aveva raggiunto,da solo al la fermata dell'autobus.
    
    Diamine. Avevo combinato un guaio. Dovevo rimediare. Se Daniele mi voleva, io pure volevo lui. No, non volevo che pensasse che intendevo respingerlo. Lo avrei aspettato io all'uscita e ci avrei parlato.
    
    Parlato? Per dirgli cosa? Non ero alla sua altezza io, non ero quello che lui forse si aspettava purtroppo. Che rabbia che tutte le cose che di me aveva detto Pietro ...
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