1. Partenza con sbandata


    Data: 31/03/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... fossero balle, se fossero state vere avrei potuto dire a Daniele: “Eccomi, fai con me e di me quello che vuoi”, invece ero un,.. un.., un niente..., non sapevo come baciare, come si sta in intimità con un altro ragazzo, se le seghe si facessero proprio come me le facevo io... Che tormento, che tormento.
    
    Eravamo a metà dell'ultima ora di lezione, l'ora d'inglese. Qualcuno dopo aver bussato, aprì la porta e, rivolto all'insegnante chiese:-Mi scusi, dovrei dire una cosa importante a Z..., può venire un attimo fuori?.
    
    Ad entrare e parlare era stato Daniele. Z... ero e sono io. L'insegnante mi fece uscire. Io corsi fuori. Con enfasi esclamai:-”Dimmi!”
    
    Con voce flebile, sguardo basso, Daniele disse:- Niente, volevo solo scusarmi con te per ieri. Ho interrotto la lezione perché all'uscita non si può parlare in mezzo al marasma e se ti invitassi ad appartarci tu non ci verresti, purtroppo..., niente altro, solo scusami per ieri.”
    
    Cazzo! Faceva sul serio. Così, d'istinto, anche per rendermi degno di lui, più grande di me, volli fare “il più grande” anch'io.
    
    -In effetti- gli dissi- ci sono rimasto male, perché sei scappato così velocemente con il motorino?
    
    -Secondo te perché?
    
    - Avevi paura che ti baciassi in strada?
    
    -Coooosaaa?
    
    - In effetti la tentazione l'ho avuta, ma sei scappato
    
    Mi trovai con le sue braccia attorno al collo le sue labbra per una frazione di secondo sulle mie, poi, commosso, mi disse:- “Oggi ti porto a casa io con il ...
    ... motorino”
    
    Così fu. Ma non mi feci portare direttamente a casa. Ci fermammo a lungo sullo stradone lungo la ferrovia, dietro i capannoni abbandonati dell'ex cementificio e li ebbi la mia prima esperienza con un ragazzo, con Daniele.
    
    Non aveva per cazzo la proboscide che io avevo immaginato e temuto ma un bellissimo membro, di bella forma, di grandi ma non esagerate dimensioni, di possente compattezza, più o meno come il mio che prese in mano per segarlo come io mi segavo, incoraggiandomi a fare altrettanto perché proprio così come sapevo farle io si facevano le seghe. Soprattutto mi baciò ed io non ero mai stato baciato con la lingua in bocca. Con quel bacio mi conquistò e quando, nei giorni successivi, mi chiese qualcosa di più, glie lo concessi volentieri, senza più farmi problemi sull'essere più o meno all'altezza.
    
    Di certo con Daniele ho vissuto un periodo felice. Spero lo ricordi ance lui con lo stesso mio piacere, anche se poi le nostre strade hanno preso direzioni diverse e da “normali” abbiamo messo su famiglia entrambi, e svolto professioni diverse in città diverse
    
    In tanti anni non ci siamo più rivisti fino a pochi giorni fa, ma non mi è sembrato opportuno chiedergli se a volte pensa ancora anche lui a quel periodo ed alla nostra relazione. Sarebbe stato davvero fuori luogo, eravamo entrambi al funerale del povero Pietro, gran brava persona da “adulto”. Ci ha detto il compagno con il quale conviveva da una trentina d'anni che era malato da tempo.. 
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