1. Maria Jose cap.3 - L'appartamento di Cannes


    Data: 06/04/2020, Categorie: Masturbazione Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... come se si stesse preparando ad uscire e dovesse poi rivestirsi. Il vibratore si fissò immediatamente dentro di lei, tenuto fermo da slip e collant, senza smettere di funzionare. Fu una sensazione estremamente piacevole, come avere un cazzo vibrante dentro al suo corpo. Attese qualche attimo lasciando crescere l’eccitazione. Aprì e chiuse le cosce, favorendo il proprio piacere, poi si alzò addirittura in piedi, le gambe leggermente divaricate. Si tolse il giacchetto di Chanel ed anche la camicia e infilò le mani dentro alle coppe del reggiseno stringendosi i capezzoli e si accorse di averli duri come se fossero di ferro. La sua figa era un lago di liquidi che le stavano bagnando sia gli slip che il collant. Percorse qualche timido passo, leggermente impedita da quell’arnese che vibrava dentro di sé, fino alla vetrata che dava sulla Croisette. I vetri a specchio impedivano di vedere da fuori cosa accadesse all’interno ed ella ne fu lieta. Faticò per resistere alla tentazione di toglierselo e godere immediatamente e decise di porre resistenza a quel piacere pazzesco che stava provando. Era più forte di lei ma avrebbe voluto che durasse all’infinito. Si accovacciò nella classica posizione in cui urinano le donne sulle turche e poi si rialzò immediatamente portando una mano sulla patta e spingendosi il più possibile al suo interno quell’oggetto di piacere. Poi non riuscì più a resistere. Poggiò i palmi delle mani contro al vetro e, in una posizione simile alle persone che ...
    ... vengono perquisite con le mani al muro, lanciò un urlo sguaiato mentre una vibrazione percorse interamente il suo corpo a partire dalla punta dei piedi fino alla attaccatura dei capelli. Si lasciò andare contro al vetro, pensando che un uomo non poteva minimamente sapere cosa fosse un orgasmo di quel tipo. Poi, lentamente, scivolò lungo il vetro, quasi come se si stesse svuotando, finché le sue ginocchia non toccarono il pavimento ed ella si lasciò andare, sdraiandosi di fatto sul morbido tappeto che era stato posto davanti alla finestra. Era al settimo cielo, nonostante ansimasse ed il suo respiro fosse affannato. Senza infilare la mano dentro al collant ed allo slip riuscì a spegnere il vibratore, ma non volle estrarlo subito. Le piacque mantenere ancora per qualche attimo quell’oggetto di piacere dentro al suo corpo. Il collant era intriso dei suoi umori fino a metà coscia. Quasi le sembrò di essersi urinata addosso, talmente era bagnata. Si accorse di essere stremata ed attese che il suo respiro tornasse alla normalità, con gli occhi chiusi e la testa abbandonata all’indietro. Penso che se qualcuno l’avesse vista in quel momento avrebbe pensato che fosse svenuta, invece il suo corpo stava ancora provando i brividi di un piacere incredibile. Era stato il ricordo di Michel e di come l’aveva posseduta il giorno prima ad eccitarla, ma nulla riusciva a farle raggiungere i picchi di eccitazione che riusciva a raggiungere in solitaria, grazie alla propria abilità. Fu in quel momento ...
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