1. Giochi di societa' (la versione di yoko) (1/3)


    Data: 16/04/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: suntopless

    ... simile?
    
    Già mentre discutevo con Chiara però avevo in mente Elisa. La conoscevamo da anni, prima ancora che si sposasse. Dapprima sola, poi anche con il marito, spesso veniva al mare con me e John e da anni facevamo topless insieme.
    
    Le tette gliele conoscevo bene. Anche John che gliele guardava spesso!
    
    Mi sembrava la ragazza giusta, con lei avevo abbastanza confidenza. E poi mi immaginavo potesse essere piuttosto disponibile a giochi del genere.
    
    Mi armai di coraggio e le telefonai. Le spiegai che una mia amica stava organizzando una serata piccante, le spiegai cosa volevamo fare e le chiesi se fosse disposta a partecipare anche lei.
    
    Con non so quanto coraggio la invogliavo a partecipare, le illustravo il gioco come fosse un normalissimo gioco, quando invece dentro me, ripeto, non ero ancora del tutto convinta.
    
    Dopo un inizio leggermente titubante, Elisa mi rispose di sì. Mi disse che ne avrebbe parlato con il marito, ma che tendenzialmente era un sì.
    
    La stoppai immediatamente: i mariti non dovevano sapere nulla! Dovevano restare all’oscuro di ogni cosa!
    
    Accettò dicendomi però che sinceramente non sapeva che reazione avrebbe avuto Marco. Lo avremmo scoperto insieme.
    
    Adesso veniva il difficile. Se su Elisa ero convinta di potere andare sul sicuro, non era così invece su di un’altra amica.
    
    In realtà avevo in mente, dopo avere pensato un bel po’, due amiche che potevano fare al caso nostro.
    
    Chi chiamare? Giulia era simpatica, carina. Non era la ...
    ... mia preferita tra le amiche, ma aveva un bel pezzo di marito al suo fianco. Feci un pensiero peccaminoso. Pensai che se qualcuno proprio mi doveva toccare le tette, avrei preferito che fosse gente del tipo di Enrico.
    
    Oppure potevo telefonare a Paola. La conoscevo da tempo e, se dovevo proprio rispettare quel che aveva detto Chiara, lei faceva proprio al caso nostro per via delle sue tette.
    
    Decisi di chiamare Giulia. Sbagliai!
    
    Che figura, che vergogna quando dopo averle spiegato il gioco lei mi rispose quasi scandalizzata che ero una pazza, che non se ne parlava nemmeno!
    
    “Ma mi hai preso per una puttana? Ti sembra che faccio cose del genere io?”
    
    Mi disse queste parole accusandomi indirettamente di essere io una puttana.
    
    La salutai chiedendole non so quante volte scusa per la proposta fattale. Avevo il cuore che batteva a mille e pensavo pure a quante altre persone Giulia avrebbe riferito quel che le avevo proposto svergognandomi con tutte le amicizie.
    
    Posai il telefonai e quasi scoppiai a piangere.
    
    Contattai Chiara. Le spiegai che forse era meglio non farne più nulla. Le raccontai della figura di merda che avevo appena fatto.
    
    Lei con molta calma e risolutezza però mi convinse ad insistere, a fregarmene dei rifiuti e di quel che potevano pensare gli altri. Noi ci saremmo comunque divertite e questo era l’unico scopo!
    
    Mi disse che anche lei aveva già trovato un’amica che aveva accettato e che anche lei aveva ottenuto già due rifiuti da altrettante ...