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Quello che vuoi da me - Cap. 3
Data: 16/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Numero Primo
... ancora una volta, di poco, al punto di non ritorno. - Ma..? - Ma la donna vuole dannatamente venire. Ti prego, non lasciarmi così... Lo feci ridere. Buon segno. Forse. - Stai diventando davvero brava. E non so se lo fai perchè non mi conosci abbastanza, o perchè mi conosci troppo. - Sono nelle tue mani. Letteralmente, come sempre. - Te l’ho promesso. Ma sei stata così brava a prepararti che mi spiace finirti dopo solo un’ora Era con me già da un’ora? Mi erano sembrati dieci eterni minuti. Iniziai a respirare pesante, perchè adesso cominciava a farsi interessante. E lui si fermò. Sperai che fosse l’ultima volta. - Ti frusterò un pochino. E solo in un posto dove si nota poco. Tra le gambe. Non stringerle, e conta. - Come conta? - I colpi. Non voglio che la tua mente vaghi troppo. Contai dieci colpi, estremamente distanziati uno dall’altro. Al secondo aveva preso la misura, e ogni volta riusciva a colpirmi esattamente il clitoride. Dopo il quinto non potei più sopportare in silenzio, e prima di proseguire il conteggio urlai, senza più ritegno. Quando finì ansimavo, attendendo finalmente il premio per quella sofferenza. - Adesso altrettanti da davanti. Piegati in avanti più che puoi, voglio che il colpo arrivi in mezzo alle chiappe, non sopra. Mi tremavano le gambe per il dolore, ma non potei fare a meno di obbedire. I colpi facevano meno male, ma ogni minimo contatto sul clitoride era una coltellata. Dubitai che riuscisse a farmi venire, dopo quel trattamento. Contai anche quei ...
... dieci nuovi colpi, riuscendo a non urlare. - Alzati ora... Mi sollevai nella posizione iniziale, e Marco si appoggiò contro la mia schiena. Ero sudata, tutto il mio corpo era bagnato di sudore. La sua mano sinistra si chiuse sul mio collo, abbastanza forte da impedirmi di respirare correttamente. Sentii le vene gonfiarsi, e un calore indescrivibile invadermi la testa. Mi sentivo leggera e inebriata, mentre le dita della sua mano destra tornarono sul mio clitoride devastato. Inspiegabilmente provai solo piacere, mentre una strana euforia mi pervadeva. Bastarono pochissimi istanti per annullarmi. Sentii le gambe cedere mentre Marco mi sosteneva, e vidi davanti agli occhi delle stelline di luce bianca. Pensai di essere sul punto di svenire e perdermi uno dei momenti più belli di tutta la mia vita, quando Marco allentò la presa sul collo dandomi una boccata d’aria che mi fece riprendere, e in quel momento fui come lanciata in un mondo parallelo di piacere indescrivibile. Marco continuò lo sfregamento, ed io fui proiettata da un orgasmo all’altro, perdendone il conto. Quando si fermò mi sostenne mettendomi le mani sotto le ascelle, e mi accorsi che tremavo come in preda alle convulsioni. Se non ci fosse stato lui a tenermi, sarei rimasta appesa per i polsi come un salame. Quando smisi di tremare mi slegò e mi tolse la benda, appoggiandomi sul divano e coprendomi con una felpa. Lo vidi cercare con gli occhi, poi si alzò e sparì verso la mia camera da letto, tornando con una coperta ...