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Suite n°1
Data: 21/04/2020, Categorie: Sensazioni Autore: Caliban
Suite n�1Oz stava scolando la pasta, in parte avvolto dalla nuvola di vapore bollente, quando udì la musica. Abbandonò all'istante lo scolapasta nel lavandino, con ancora i bucatini caldi e perfettamente al dente dentro. Non degnò più di uno sguardo la ciotola in cui aveva appena sbattuto così attento il tuorlo fresco con il pecorino romano, il pepe e un paio di cucchiai dell'olio di cottura del guanciale. La carbonara perfetta restò così a morire sola, incompiuta e scomposta sul tavolo.Si diresse rapido verso la porta-finestra della sala, che dava sul lungo terrazzo dell'attico, e l'aprì. La serata estiva era calda e l'aria più afosa si riversò lenta nella stanza climatizzata, mentre l'uomo si diresse rapido verso la fonte della musica, verso il basso divisorio metallico che separava la sua parte di terrazzo da quello dell'appartamento attiguo. Scavalcò agilmente, ormai era molto pratico in quell'operazione, e si avvicinò alla lunga vetrata, restando in parte celato dietro alcune alte piante e si riparò dietro al suo solito ficus benjamin osservando l'interno del salone oltre il vetro.La stanza, illuminata dalla luce del sole che scendeva verso il tramonto, era soffusa di una sfumatura rosata. Da un lato un paio di divani color panna, moderni e squadrati si incontravano a L, intorno a un basso tavolino di vetro, dall'altro lato della stanza una enorme stampa di New York sovrastava un basso mobile bar. Naturalmente Oz non degnò di uno sguardo tutto questo, ogni atomo della ...
... sua concentrazione era impegnato su ciò che stava al centro della sala.Una ragazza, seduta su un alto sgabello, stava suonando con passione irresistibile un violoncello. La musica, Suite n�1 di Bach, una di quelle che lei suonava più spesso e che l'uomo ormai riconosceva, permeava l'intera stanza e, attraverso la vetrata scorrevole aperta, si diffondeva all'esterno, carica di un'intensità voluttuosa. Ciò che però rendeva la scena così unica e imperdibile era che lei suonasse nuda, completamente nuda.Le gambe sottili e nervose avvolgevano la cassa armonica, i piedi, lunghi e affusolati, con le unghie smaltate di rosso, si stringevano intorno al puntale, quasi abbarbicati ad esso. Le braccia sembravano volteggiare mentre la mano destra, impugnante l'archetto con solida leggerezza, creava la melodia con magica precisione. I seni piccoli, sormontati da scuri capezzoli, apparivano e sparivano secondo i movimenti, come stessero ballando in sincrono con la melodia. Il viso serio, concentratissimo, con occhi chiusi e labbra serrate, rivelava lo sforzo, la fatica e insieme la beatitudine del suo perdersi in Bach.Come sempre fu afferrato dalla voglia assurda, profonda e irrefrenabile di lei. Sentì l'eccitazione appropriarsi di ogni fibra del suo corpo e il desiderio inturgidirsi dentro i suoi boxer, un'eccitazione davvero incontrollabile. La sua mano destra scese sotto l'elastico della tuta scura, che portava solitamente in casa, ad afferrare e stringere il suo pene eretto, mentre, ...