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Suite n°1
Data: 21/04/2020, Categorie: Sensazioni Autore: Caliban
... osservando le gocce di sudore che lente, sottili scivolavano dalla fronte e dal collo lungo il corpo nudo di lei, si immaginava lì accanto a leccare ogni goccia tremula sulla sua pelle bianca, e poi accarezzarla, baciare il suo collo, la sua schiena per sentire la musica in lei, dentro la sua carne.Tutto era iniziato a metà gennaio, quel periodo morto in cui si riportano in cantina gli addobbi di natale, si spengono le luci colorate dalle finestre e balconi e si progettano diete future che mai verranno davvero prese sul serio.Orazio, Oz da sempre per gli amici, stava rientrando a casa nel tardo pomeriggio, proprio l'ora in cui inizia a farsi buio e il freddo diventa più pungente. Disegnatore e sceneggiatore di fumetti di mezz'età e dall'altalenante successo, viveva da una decina d'anni in un attico, al settimo piano di una palazzina anonima, uguale alle molte altre intorno. Il lato positivo era che si trovava in riva al naviglio, quindi con una vista decisamente bella e una certa tranquillità. Quel giorno era molto soddisfatto, il suo nuovo soggetto era piaciuto all'editore quindi rientrava con un bel contratto e un congruo anticipo. Non era affatto preparato all'incontro che avrebbe sconvolto così inspiegabilmente i suoi sensi e la sua vita.Era appena entrato nell'androne quando vide una figura minuta, coperta da un lungo cappotto nero, impegnata a cercare di far entrare qualcosa di rosso e grosso nell'ascensore tenendo aperte le vecchie porte di legno con un piede. Si ...
... avvicinò rapido e le tenne aperta la seconda porta, consentendole così di riuscire a far entrare una grande custodia di pelle rossa con rotelle. Una volta poi spinta in fondo alla cabina la custodia del violoncello, perché di questo, scoprì poi, si trattava, la ragazza si strinse in un angolo facendogli poi segno di entrare. Scoprì quindi che anche lei era diretta al settimo e ultimo piano, ebbe così il tempo per osservarla bene.Era indubbiamente giovane. Oz non era mai stato un fenomeno nell'attribuire un'età alle persone, ma senza dubbio era ancora più vicina ai venti che ai trenta. L'abbondante cappotto in cui era infagottata non rivelava molto delle sue forme, ma notò soprattutto le mani, lunghe, affusolate e dalle dita sottili, con unghie laccate di rosso, sebbene tagliate molto corte; e le gambe, o almeno la parte che spuntava in fondo al cappotto, con una caviglia molto esile e piedi che calzavano ballerine nere con listino. Un look total black che contrastava stupendamente con il rosso della custodia, delle unghie e delle labbra, anch'esse sottili, il cui colore acceso contrastava splendidamente con l'incarnato pallido e i corti capelli nerissimi.Quando l'ascensore giunse al piano era giunto alla conclusione che fosse una ragazzetta carina, ma nulla più, certo ben diversa dal suo tipo ideale di donna, femminile, provocante e prosperosa. L'aiutò a far uscire il violoncello, anche se ora, scoperta la tecnica, fecero molta meno fatica, quindi la salutò scoprendo che era la ...