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Suite n°1
Data: 21/04/2020, Categorie: Sensazioni Autore: Caliban
... tenero e roseo forellino. Certo era già passato per quella via, ma mai lo aveva voluto così impellentemente, brutalmente. Appoggiò la sua cappella rossa e dura e spinse, penetrandola a fondo.Lucrezia gridò quando lo sentì allargare e affondare così spietato.�Mi fai male! Bastardo!�Disse la donna a voce alta.�Zitta. Che in fondo ti piace. Lo sappiamo entrambi�.Replicò Oz. Senza smettere di violarla, sodomizzandola con feroce lussuria, quasi seguendo il ritmo del violoncello, la cui musica vibrava e risuonava nella sua carne. Chiuse gli occhi, continuando a fotterla, concentrandosi sui suoni e sul desiderio di lei. Lei, la misteriosa vicina naturalmente. Lucrezia aveva abbandonato completamente i suoi pensieri.Non impiegò molto a godere ancora, riversando nuovamente il suo seme in Lucrezia. Infine si abbandonò sul letto disfatto. Perdendosi in quello che aveva sempre chiamato il minuto dell'oblio. Quel breve lasso di tempo in cui l'intero universo perde importanza, in cui un uomo può solo smarrirsi nel proprio godimento.Lei si avvicinò invece dandogli un piccolo pugno, poco più di un buffetto.�Mi hai fatto male sai. Stronzo. Una volta eri più dolce, più piacevole�.Disse spezzando l'oblio che, con il violoncello in sottofondo, era persino più inebriante e suadente del solito.Lui replicò senza nemmeno aprire gli occhi, e con un tono persino troppo provocatorio.�Se non ti va bene come scopo puoi sempre cercarti un altro che lo faccia meglio�.Questa volta il pugno di lei, sul suo ...
... fianco nudo, fu più forte e rabbioso.�Ma che gran pezzo di merda sei stasera. Ti ha forse morso una tarantola? Se volevi troncare bastava dirlo� gli gridò lei rabbiosa.Quindi si alzò dal letto, raccogliendo e infilandosi i vestiti vorticosamente. Lui rimase sul letto a guardarla, quasi stupito di come si era comportato. Ma non le disse nulla. Infine Lucrezia, con i capelli rossi ora spettinati e lo sguardo da Medusa, si avviò verso la porta. Lo guardò ancora una volta, attendendo una sua parola, magari un gesto di scuse, qualsiasi cosa.Oz si rendeva conto di essersi comportato in modo ignobile, eppure dentro di sé sapeva che tutto ciò che davvero desiderava in quel momento era che lei uscisse da quella porta, lasciandolo solo. Per cui restò muto. La donna emise un grugnito di rabbia e frustrazione, quindi, con un sonoro e rimbombante �vaffanculo!� Uscì dalla stanza e, pochi secondi dopo, sbattendo sonoramente la porta d'ingresso, anche dal suo appartamento e dalla sua vita.Si sollevò dal letto, ancora stordito da ciò che era successo. La musica, si rese conto in quel momento, era terminata e lui era ancora stupefatto per come si era comportato. Ebbe persino la tentazione di cercare l'iphone per provare a chiamare Lucrezia, dirle qualcosa. Ma prima di decidere se mettere in pratica veramente quel pensiero, il violoncello tornò a suonare.Irresistibilmente curioso e attratto, si infilò senza pensare una maglietta e i boxer neri, quindi aprì la porta-finestra della sala e uscì sul ...