1. Suite n°1


    Data: 21/04/2020, Categorie: Sensazioni Autore: Caliban

    ... inspiegabilmente spezzato una corda del violoncello e la musica fino a quel momento perfetta fosse divenuta una cacofonia inesplicabile.Parte della sua mente gli gridava di suonare al suo campanello, farsi aprire e pretendere una spiegazione. Eppure si rendeva conto, anche se non avrebbe potuto dire perché, che sarebbe stato inutile. Lei non avrebbe aperto quella barriera che ora li separava.Infine si decise e rientrò a casa. Si lasciò cadere sul divano, senza nemmeno accendere la luce, illuminato solo dai tenui bagliori della luna e delle stelle che filtravano attraverso le vetrate della sala, lasciandolo in una meditabonda penombra. Non avrebbe saputo dire per quanto tempo era restato seduto, silente al buio. La musica lo riscosse.La suite numero uno di Bach inondò l'aria e come una scossa elettrica rianimò i suoi sensi e muscoli. Sapeva cosa stava accadendo pochi metri oltre il muro che divideva i due saloni. Era come se lo vedesse già. Il lato egocentrico, dominante di lui cercò di resistere, pensò di accendere la televisione o lo stereo, di coprire e sopprimere quel suono e i pensieri ad esso legati. Perse in breve tempo.Come ipnotizzato si alzò e rapidamente uscì sul terrazzo. Pochi secondi dopo era, come al solito, fuori dalla sua finestra a guardare. Lei era, come sempre, nuda e abbarbicata al violoncello. Notò che i suoi gesti, il modo di stringerlo erano persino più spasmodici del solito. Era più agitata, più impetuosa. La musica era intensa, quasi rabbiosa. Le note ...
    ... rapide, frementi e sul suo viso di solito disteso, estatico ora notava rughe pensierose e un contrarsi della mascella mentre i denti stringevano e mordevano le sue sottili labbra rosse.La desiderava, forse più di quanto l'avesse mai fatto prima. Si spogliò abbandonando gli abiti sulle piastrelle fredde, restando ancora nudo, eccitato a guardarla. La porta a vetri spalancata non creava alcuna barriera al suono che così lo avvolgeva interamente, gli sembrava quasi di sentire il profumo della sua pelle, della sua eccitazione che accompagnava le note verso di lui.Il corpo nudo di Marie era premuto contro il ligneo strumento ancora più strettamente del solito, vedeva in lei un movimento pelvico più marcato, davvero sembrava stesse facendo l'amore con il violoncello, come stesse cercando di scoparselo.Poi, accadde qualcosa di inaspettato: Marie aprì gli occhi. Li spalancò guardando fisso verso l'esterno, oltre la porta e le grandi piante del terrazzo. Guardava lui, fisso negli occhi. Non mutò espressione e non smise di suonare, solo continuò con gli occhi aperti, senza distogliere lo sguardo.Oz restò sorpreso. Così nudo e clandestino sul terrazzo di lei, con la mano destra stretta intorno alla propria prepotente erezione, non sapeva che fare. Nulla di ciò che avrebbe potuto dire avrebbe avuto un senso, una scusante per ciò che stava accadendo. Poi la verità si fece strada nella sua mente, mentre la musica cresceva ancora in intensità e mentre i piedi di lei, smaltati di rosso come ...
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