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Suite n°1
Data: 21/04/2020, Categorie: Sensazioni Autore: Caliban
... desiderio fisico che l'aveva spinto a ricercare freneticamente la sua compagnia. Si rese conto che gli piaceva conversare con lei, guardarla mentre appassionata, sosteneva un discorso impegnato e lo stesso quando rideva dopo aver raccontato sciocchezze.Infine si ritrovarono a casa, sul pianerottolo dell'ultimo piano del palazzo. Salendo in ascensore erano rimasti stranamente in silenzio a guardarsi, molto più vicini di quanto fosse normale per due persone sole in un ascensore, per quanto piccolo. Oz aveva lentamente aspirato il profumo di lei, assaporato nella mente la sua pelle candida, così liscia. Ora chiacchiere e risate erano passate, e si scoprì di desiderarla ancora, profondamente e intimamente. Lei era arrossita sotto il suo sguardo, che inevitabilmente ora esprimeva i suoi pensieri più peccaminosi, come li stesse gridando all'intero palazzo.Scesero infine dall'ascensore. La vide sollevare la mano e aprire la bocca, come volesse salutarlo e non poté indugiare oltre. Strinse forte la lunga e sottile mano di lei e l'attirò a sé. La vide sussultare, ma non ritrarsi. Quindi avvicinò la bocca alla sua e la baciò. Fu un bacio intenso, vorace, dotato di quel febbrile bisogno che ha un assetato di fronte a una fonte fresca e cristallina.Le loro bocche si saldarono, le lingue si avvolsero strettamente, muovendosi forti e sinuose, quasi gareggiando a penetrare l'una la bocca dell'altro. Lui la avvinghiò a sé, le mani forti dell'uomo premevano sulla schiena sottile, un ...
... atavico senso di possesso che lo invadeva le guidò poi sui glutei alti e sodi di lei, dove accarezzarono e strinsero voracemente. L'erezione di Oz era ora così intensa da far quasi male. La voleva. Ora, subito! Iniziò a sollevarle lo stretto vestito nero quando le mani di lei strinsero forti le sue, fermandolo.Marie staccò le labbra dalle sue, abbassando gli occhi e voltando la testa di lato.�No! Ti prego. Non posso�.Disse sottovoce, allontanandosi.Oz restò immobile, allibito. Le mani ora abbandonate lungo i fianchi, il viso arrossato dal desiderio, la bocca spalancata in una muta domanda.Marie si diresse verso il suo appartamento, frugando nella borsetta per cercare le chiavi. Aprì la porta e, prima di entrare e chiuderla abbandonandolo solo e allibito sul pianerottolo, si voltò un'ultima volta verso di lui.�Perdonami, è... stata una serata bellissima. Ma io...�Non finì la frase. Entrò in casa e chiuse la porta. Oz vide alcune lacrime scendere dai suoi occhi neri.L'uomo restò ancora fermo, a lungo. La mente in subbuglio, in cui i pensieri vorticavano accavallandosi come un maelstrom impazzito. Nella sua comunque lunga e più che discreta esperienza con le donne non riusciva a classificare l'accaduto. Sapeva di piacerle, era stato evidente, e il bacio era stato davvero unico, appassionato e fremente. Aveva percepito il desiderio di lei dalle sue labbra, una voglia profonda, istintiva, irrefrenabile, proprio come la sua. Eppure poi si era infranto tutto, come avesse ...