ICVM |8| La Lettera - Racconti Erotici

ICVM |8| La Lettera

... quell'approfittarsi della vita privata della sua collega. Una invidia patologica e autodistruttiva. Se ne andò di casa sbattendo la porta. Le lacrime le offuscarono la vista. Si mosse così rapidamente che non fu in grado di evitare lo scontro frontale. Hilary teneva ancora in mano la lettera d'invito e il pacco di patatine quando improvvisamente, impattando contro il corpo di Gaia, esso esplose spargendole tutte per terra, lungo il pianerottolo. Gaia avvertì un forte dolore alla testa mentre Hilary ricevette una nasata sullo zigomo. “Che cazzo...?” disse lei, istintivamente. Si guardarono negli occhi. Si riconobbero immediatamente. Gaia era sconvolta, sia per il dolore che per la vicenda. Non sarebbe dovuto finire così, quel pomeriggio. Avevano programmato tutto come al solito. Hilary non sarebbe dovuta rientrare a quell'ora. Lei non si sarebbe dovuta trovare in quel posto. Gaia non disse nulla. Si limitò a scappare giù per le scale. Hilary gridava, furiosa. Quello che fino a quel momento sembrava impossibile accadesse si tramutò in realtà. Aveva subito realizzato che cosa significasse tutto questo. Entrò in casa, lasciando il macello di patatine per terra. Le urla si avvertirono in tutto lo stabile. Francis, che aveva la stanza più vicina alla porta d'ingresso dell'appartamento dirimpettaio, non poté fare a meno di sentire quelle voci. Uscì di casa e si ritrovò davanti una scena del crimine. Un sacchetto di patatine esploso, un gilet verde scuro e una busta di carta. Le voci provenivano da casa di Hilary. Sembrò una brutta litigata. Non riusciva a interpretare nessuna parola, tuttavia. Osservò la busta e la raccolse. Pensò fosse meglio rientrare in casa. Chiuse la porta e tornò in stanza. La busta era indirizzata ad Hilary, a quanto pare. Lesse il contenuto. “Ho bisogno di te.” In fondo alla lettera c'era un indirizzo e un orario. Era un invito destinato a Hilary. Rimase in silenzio per studiare la mossa successiva.