Innocenza
Data: 12/05/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti
... una nuova poppata quando restammo soli nel nostro angolo sulla spiaggia e mentre il suo bimbo succhiava avido mi chiese se sapevo come nascevano i bambini. Arrossii e cercai di esprimere quelle poche confuse idee che avevo sull'argomento. Rise e mi spiegò con delicatezza le cose essenziali. Mi tornarono alla mente le immagini di due giorni prima e mi domandai se Sabrina avrebbe avuto anche lei un bambino. Proprio in quel momento ci raggiunse. "Gli ho appena dato una lezione di educazione sessuale", disse Catia alla sorella. "Lascialo in pace questo bambino" rispose lei. "Non sono un bambino" reagii arrabbiato, "tanto certe cose le sapevo già, le ho viste." "E dove le hai viste?" "Io...una volta ho visto un film." "Sentilo il porcellino, guarda i film sporchi. E che facevano?" Descrissi imbarazzato e suscitando le risate di Catia quello che avevo visto. Sabrina rimase seria, si accese una sigaretta e disse alla sorella di piantarla. "Glielo diciamo alla sua mamma, quando torna, quello che combina questo angioletto?" "I bambini non combinano niente, sono gli adulti a fare le schifezze." "Hai la luna storta?" "Già che ci siamo dì a tuo marito che la smetta di guardarmi gambe e tette con gli occhi che gli escono tutti. Tu non c'hai fatto caso?" Catia sembrò più mortificata che offesa. "Se giri nuda per casa è difficile non guardarti." "Non giro nuda ma in costume. Siamo al mare, mi pare e parli proprio tu che fai vedere le tette a un bambino." "Molte donne prendono il sole in ...
... topless, non sono certo le mie le uniche che vede. Se hai voglia di litigare, io no, se vuoi parlare e sfogarti, va bene, mandiamo via il cuginetto e confidati." "Non ho niente da confidare. Scusa." "Niente, tanto io so come tenermi il mio uomo." Il battibecco finì lì ma la sera Sabrina mi prese quasi di peso e mi portò a passeggiare con lei. Quando fummo soli mi affrontò subito. "Mi dici che ti ho fatto? Perché mi eviti da due giorni?" Non risposi. "C'entra con quello che hai detto oggi?" Mi aveva messo le mani sulle spalle, il suo viso era a un centimetro dal mio e non potevo resisterle. "Vi ho visti", le dissi alla fine. Sussultò. Mi portò sulla spiaggia, sembravamo una delle tante coppiette che cercano di trascorrere una romantica serata marina guardando le stelle. Si sedette su una pietra levigata e mi tirò a sé, le gambe attorno alle mie, la mia schiena sul suo seno, il suo fiato sul mio collo. "Mi devi giurare che non dici niente a nessuno. Me lo giuri?" Mi diede un bacetto sul collo. "Se lo dici a qualcuno succede un guaio, lo capisci? Sono cose naturali ma tuo zio non è libero e poi non succederà più e sarebbe un peccato rovinare una famiglia per un attimo di stupidità. Mica vuoi provocare un casino? Sarebbe anche colpa tua, sai." Mi impresse un altro bacio, stavolta sulla guancia. "Mi vuoi bene? Mi vuoi un pò di bene?" "Sì." "Fai come ti dico io? Giuri?" "Giuro." Mi fece voltare e mi strinse al suo corpo. "Non dici niente?" "Non dico niente." "Sicuro?" "Sicuro." "Dammi ...