1. Galeotto fu il film


    Data: 22/05/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: chupar, Fonte: Annunci69

    ... mugolò:“Minchiaaaa! Non pensavo che eri così bravo! Mi ha detto che ti sborra in bocca come si fa con le troie vere.”
    
    Allora tornai su e, quando arrivai alla cappella respirai e tirai un succhione fortissimo. Poi: “Sì… Ma mi sborra anche in culo, senza farne uscire una goccia.”
    
    - “Sì, questo me lo ha detto…Dice che lo supplichi, praticamente…”
    
    - “È uno stronzo!”
    
    Lo spompinai energicamente per altri minuti. Quello quasi mi seguiva a ogni poppata con il corpo, scopandomi in bocca. Rantolando, ormai biascicava solo parole appena comprensibili: “Sì... tutto... succhia troia...Facciamolo cornuto a quello stronzo di Mario. Ingoia!”
    
    Mi spinse la testa e mi sborrò in bocca, latrando. Era tantissima. Una buona parte la inghiottii, ma un’altra mi scivolò fuori. Gli baciai le palle, la pancia e le cosce pelose imbrattate dalla mia saliva e dal suo sperma. Lo leccai, per pulirlo il più possibile. Si rilassò un momento e, mentre continuavo a baciargli il cazzo, mi accarezzò la testa: “Brava troietta, sei stata proprio brava… Un grande inizio!”
    
    Il cellulare s’illuminò. Questa volta era un messaggio. Lo presi dai jeans sul tappetino dell’auto, continuando il mio lavoro. Trovai le chiamate perse e un messaggio di mio cognato: “Chiamami appena puoi. Sei a casa? Non mi fido di Diego. Mi ha fatto molte domande su di te e gli ho detto che sei a posto e fidanzato. Perciò ti ho detto di venire con noi a cinema. Attento a quello che gli dici, che quello è un mezzo ...
    ... delinquente e ci sputtana a tutti e due.”
    
    Alzai la faccia dalle sue palle e lo guardai negli occhi mentre mi diceva: “Ora voglio il culo. Mica mi accontento di una pompa!”
    
    - “No…devo andare. Era un messaggio di mia madre. Mi aspettano per cena! Un’altra volta…”
    
    - “E no! Un’altra volta ti porto da un paio di amici, alla faccia di quello stronzo di Mario che si è svuotato le palle senza dirci nulla. L’hai fatto rincoglionire con i tuoi pompini?”
    
    - “Guarda che mi sono inventato tutto…”
    
    - “Certo, come no?- e mi spinse la testa sul cazzo per farglielo tornare duro.
    
    - “No…veramente…”
    
    - “Buona puttana o dico tutto pure a tua sorella…Magari m’inculo pure lei, dopo.”
    
    Non ci mise molto a intostarsi al massimo: “…Ma che brava la pompinara del mio amico…Mo’ vediamo quanto stai sfondata eh?”
    
    Quindi, mi sollevò. Io lo scavalcai, dandogli la schiena e poggiandomi sullo sterzo. Mi afferrò per i fianchi e affondò la faccia fra le mie natiche. Iniziò a leccarmi il buco in modo incredibile. Non riuscivo a dirgli di smettere, anche se la ragione mi diceva che in quel modo non avrei più potuto negare quel poco di credibile che era rimasto.
    
    Quando fui ben lubrificato dalla saliva, iniziò a infilarmi quattro dita fino al palmo: “Hai un buco bello aperto! Una fighetta...veramente!” Quindi, cominciò quello che ancora non sapevo essere il massaggio della prostata. Era un mago. Continuò fino a farmi raggiungere l'orgasmo, fino a che un fiotto del mio sperma schizzò sul ...