Odette: oui je suis putaine, 5a parte (solo puta move soldi...)
Data: 10/06/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: sexitraumer
Bartolo e Fernando erano appena entrati; probabilmente solo Fernando, essendo più grande s’era reso conto di quel che doveva essere avvenuto. Se ne accorse dal secchio d’acqua in una posizione inusuale, e anche dalla loquela incerta del papà di Bartolo. Questi, rivolgendosi a Fernando chiese sbrigativo:
“Beh, che mi dici Fernando ?”
“Niente, padrone, sono pronto. O volete che riaccompagni prima a casa Bartolo ?”
“No. Non occorre, tanto Addolorata a quest’ora si sarà già dimenticata…tuttu se scerra, k’hae n’annu…”
Odette interloquì curiosa poiché Giuseppe mentre parlava ai presenti senza accorgersene stava guardando verso di lei.
“An-nu ?”
“Niente, Odetta, un an-no che Addolorata di-men-ti-ca tut-to…”
Curiosamente Fernando intervenne:
“Madamoiselle Odette, mon maitre voulait dir, que sa femme aime s’oublier toujours de toutes les choses depuis un an !”
“Ah, bon ! Compris.”
Esterrefatto Giuseppe si rivolse a Fernando:
“Fernando, tu parli il francese ?...da quando ?”
“Da quando ero poco più d’un infante, padrone: mio nonno, da parte di mamma mia, scese in Salento con il marchese Lautrecco che morì di peste vicino Barletta ove s’era acquartierato colli soldati suoi…solo che nonno Jean avea disertato lo mese prima dell’epidemia…e se n’era disceso qui da noi a prender moglie, che gli piacea il Salento…il francese me l’ha insegnato lui…da bambino mi disse di fare sempre merde à la guerre !...Sì che se lo trovavano… ”
Un bel bla bla di ...
... Fernando si profilava all’orizzonte (ristretto) di quella stanza da forno già calda di suo; Giuseppe pensò di riprendersi il suo ruolo di capo lì dentro, un ruolo che nemmeno Addolorata si sognava di togliergli lì, quando passava la notte con lui…
“Hai visto Fernando ! Tengo un lavorante che parla il franceso …che stai facendo Bartolo ?”
“Non dovete preparare li pani per l’infornata padre ?”
“E a te che importa giovinotto ?”
“…niente, solo che pensavo che potevo aiutare, così lo facciamo imparare anche a Odetta…che rimane con noi stasera, vero ?!”
Giuseppe fece una piccola pausa, poi sentenziò:
“Sì, ma domani mattina, quando tu signorino sarai a scuola, sarà già partita per Otranto, quindi non te ne innamorare, che poi ci staresti male !”
“Ma padre, io…”
All’improvviso una voce estranea, proveniente dall’esterno, una voce di uomo si fece avanti senza aver bussato, dato che il portone del forno di uno dei fornai di Muro, era rimasto aperto…
“…permesso ?!...”
Un uomo di mezza età, non troppo alto, di capelli tra il grigio chiaro ed il castano. I suoi occhi erano amichevoli. Indossava un cappello di velluto scuro con dei ricami ed aveva il collo coperto dal collare di seta a doppia ondulazione. La sua veste nera di velluto per lo più, che indossava con eleganza, aderiva bene al corpo e non nascondeva una certa pancetta, non pari a quella di mastro Giuseppe ad ogni modo, come pure i ricami di seta bianchi sulla veste ed i pantaloni-mutandoni erano lindi e ...