Dalia - cap. 20: that's business!
Data: 26/06/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: DonEladio, Fonte: Annunci69
... quello stronzo del mio capo facesse quello che voleva con mia moglie proprio non mi andava giù, ma il racconto di Dalia fu talmente dettagliato da non riuscire a restare indifferente; ecco cosa intendeva alla fine con quel “dobbiamo parlare”, pensai tra me e me distraendomi dal pompino che mia moglie aveva deciso di farmi mentre guidavo nella notte verso casa; nemmeno la gonna arrotolata in vita e il suo culo nudo rivolto verso il finestrino in attesa di qualche camionista che lo guardasse riuscì a distogliermi del tutto da mille pensieri contrastanti, che mi accompagnarono fin sotto il nostro palazzo, dove decisi di lasciar cadere ogni remora e inculai Dalia nell’ atrio.
L’ indomani mattina, come richiesto, arrivai in ufficio e mi recai da Giacomo; “Vieni Ale, accomodati” proseguì con quello stucchevole tono amichevole, “vengo subito al sodo perché ho un sacco di cazzi da sbrigare. Voglio parlare di tua moglie”, continuò senza mezzi termini. “In questo momento che fa? Lavora?”, domandò; “Si, ha un lavoretto part time…”, “Guarda, Martina è incinta e da settembre va in maternità; ho bisogno di qualcuno che la sostituisca alla reception e secondo me tua moglie è perfetta”, affondò deciso; “Ma, guarda Giacomo, ti ringrazio ma non so se è il caso… come ti dicevo ha già un lavoro part-time e il resto del tempo riesce a dedicarsi alla bimba…”; “Macchè part-time, assunzione diretta, contratto a tempo determinato in sostituzione maternità con opportunità di conferma, giornata ...
... lavorativa piena più eventuali straordinari…” continuò noncurante delle mie obiezioni; “Giacomo, davvero, ti ringrazio ma io e Dalia ne abbiamo già parlato, preferiamo che lei abbia del tempo libero per fare la mamma…”; “Alessandro…non prendiamoci per il culo… so benissimo quanto porti a casa ogni mese, e direi che un secondo stipendio, uno stipendio vero, non può che farvi comodo in casa, soprattutto con una bimba piccola”; “Giacomo, davvero, non vorrei sembrare scortese, ma non credo che sarebbe la scelta migliore per noi in questo momento”. Non era abituato a ricevere un rifiuto, figuriamoci tre consecutivi, figuriamoci da un suo dipendente; si abbandonò sulla poltrona e cambiò radicalmente espressione del viso: “Alessandro, tu lo sai che fino a ieri sera io ero convinto a darti un calcio nel culo entro la fine della settimana?” mi colpì dritto in volto come un manrovescio; “No, beh, Giacomo, adesso non..”, “Giacomo un cazzo!” mi interruppe assestando un fragoroso pugno sul tavolo, “Sono due anni che ti mantengo! Sono due anni che non fai un cazzo, che non vendi un cazzo e non servi a un cazzo!”, ritenni che restare in silenzio fosse la scelta migliore, “Quelle due teste di cazzo non sanno nemmeno da che parte sono girati eppure sono più utili di te! Sono due anni che ti approfitti del fatto che non so perché non ti ho ancora sbattuto fuori a calci nel culo!”, proseguì come un vulcano in eruzione; “Adesso basta, non ti permetto di rivolgerti a me in questo modo, se non ti vado ...