1. E così finimmo a sorseggiare un caffè all’ombra di un secolare ulivo…


    Data: 28/06/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Hypnos1975, Fonte: Annunci69

    ... accomodiamo nel salottino, Loredana prepara il caffè ed Antonio inizia “Senti, ricordi quelle regole che ti dissi la prima volta? Dobbiamo rinegoziarle…”
    
    “Allora, se io non sono in casa tu puoi venire, ma almeno dovete avvertirmi…”
    
    Ed io “ma scusatemi, io non ho mai infranto questa regola, questa è casa tua, non mi permetterei mai di farlo”
    
    “Ed è proprio per questo che dobbiamo rinegoziare le regole. Loredana da quando ci sei tu sembra un’altra persona. Più solare, più estroversa, più comunicativa, più gattina e più cattiva… Voglio solo che tu stia attento alle persone che possono vedere…”
    
    “A me andrebbe benissimo, ma non saprei come comportarmi, alla fine abbiamo instaurato un rapporto che va bene a tutti…”
    
    Loredana mi interruppe. “Cerco di spiegarti meglio, noi non abbiamo cercato più nessuno, ci basti tu, a me basti tu. Però vorrei considerarmi donna sempre, non solo quando c’è lui, quindi mi piacerebbe che tu venissi a casa anche quando non c’è, anche solo per un caffè, per parlare un po’, per giocare senza fare sesso o semplicemente per fare sesso. Questo tocca a noi deciderlo di volta in volta… Antonio è contento, io sono contenta… e tu?”
    
    Quel ragionamento mi mise in imbarazzo, mai avrei pensato di avere una relazione come quella, ma in fin dei conti era appagante per tutti. Io, manco a dirlo, ero contentissimo, Antonio sorrideva e Loredana mi guardava con l’animo di aspetta un responso.
    
    Risposi di si, le regole sarebbero cambiate, ma chiesi a ...
    ... Loredana di non essere impaziente…
    
    Poi chiesi se le faceva piacere salire in camera. Lei, di gran fretta si tolse i guanti da cucina, mi afferrò la mano e mi trascinò via.
    
    Salimmo in camera, come al solito, ma Antonio non ci seguì.
    
    Quella volta giocammo solo, lei mi masturbava ed io le toccavo la figa ed il culo. Poi inizio a prenderlo in bocca, lentamente con la lingua bagnata e golosa lo leccava e guardandomi attendeva un mio gesto, il segno che stavo per venire.
    
    Era diventata calda, la sua figa grondava per l’eccitazione, era venuta, ma continuava imperterrita a tenermelo in bocca.
    
    Dopo un po’ di tempo le dissi che stavo venendo e lei attese il mio nettare.
    
    Rimanemmo sdraiati per un po’, dopo andammo in bagno e facemmo una doccia, insieme.
    
    Fu lei a lavarmi, con cura maniacale. Le sue mani sulla schiena risvegliavano il mio cazzo. Ma cosa avrei potuto fare? Quella donna mi arrapava a tal punto che non riuscivo a reprimere le mie voglie.
    
    Quando arrivo con le mani a lavare il mio cazzo, era di nuovo duro e lei cominciò a massaggiarlo e a mordicchiarlo… Voleva ricominciare. E meno male che ero andato solo per una chiacchierata…
    
    Dopo circa 10 minuti che Loredana aveva il mio cazzo in bocca, suonò il telefono. Era la figlia che avvisava che sarebbe passata.
    
    Ed ora? Mi avrebbe trovato in casa. Nulla di più semplice. Io sarei stato il figlio di un’amica che andava a trovarli.
    
    Ci rivestimmo in tutta fretta e scendemmo nel salottino.
    
    La figlio, Elisa, ...
«12...101112...»