1. Veglione di capodanno (1)


    Data: 27/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    ... facendomi aprire il buco. Ci infila un dito e continua a stuzzicarmi, cominciando contemporaneamente a sditalinarmi.
    
    “MMMMMM… slurp!... ma sei tutta bagnata, troia!... slurp!...”, esclama, lappandomi bene ogni angolo dell’anello. Il cazzo dell’altro, invece, si sta via via ingrossando nella mia bocca ed il suo corpo vibra per il godimento. Lo estraggo e gli lecco la cappella e il frenolo. Lui si contrae in avanti per trattenere l’orgasmo e rantola sonoramente.
    
    D’un tratto il ciccione abbandona il mio buco, si alza e infila il suo membro nel mio solco. È duro e grosso, proprio come lui, ed io gli vado incontro col bacino.
    
    “Lo vuoi, eh? Che puttana che sei! Ma ora te lo do, tranquillo!”, dice e punta la cappella alla rosellina, cominciando a spingere. Mi scivola dentro e aggiunge: “Cazzo, che meraviglia! Sei caldo e morbido! MMMMMMMMMMM!!!”. Quando arriva in fondo sento la sua pancia pesare sulle mia natiche. Poi inizia a scoparmi: ad ogni colpo il suo grasso sbatte contro il mio culo, ma non ci faccio caso più di tanto, perché la sua verga è davvero tosta e mi fa scatenare il piacere. Con una mano mi accarezzo il buco dilatato e gli soppeso lo scroto.
    
    Probabilmente per la scena che ha sotto gli occhi, il mingherlino dopo pochi secondi fiotta schizzi di sborra tra le mie fauci. “Toh, succhiacazzi!”, impreca, mentre si svuota le palle. “E ingoia tutto!”, aggiunge. Io non devo certo farmelo suggerire! E infatti inghiotto tutto il suo seme, assaporandolo e ...
    ... succhiandogli fuori ogni goccia. Quando esaurisce le sue riserve, scende dal letto e si tira su i pantaloni, uscendo dalla stanza.
    
    Subito, un altro tipetto entra e prende il suo posto. In piedi alla sponda opposta, si leva la maglia e i jeans, tenendo su solo i boxer, peraltro molto lunghi e larghi. Si accarezza il pacco da sopra il cotone e sembra quasi che si stia strofinando una coscia. Solo quando si cala anche le mutande capisco il perché di quel movimento ampio: davanti ai miei occhi appare una terza gamba! Su un ragazzetto di un metro e settanta centimetri al massimo, quell’enorme mazza sembra ancora più grande. Il tipo è brevilineo, quindi il cazzo gli pende quasi fino al ginocchio, pur non essendo duro.
    
    Ancora percosso nello sfintere dall’instancabile ciccione, allungo un braccio per afferrare quella meraviglia, rapito da tanta abbondanza. Il ragazzino sale sul letto con le ginocchia e la cappella struscia sul lenzuolo. Quando mi è vicino, gli impugno il palo: è pesante, caldo e pulsa a ritmo costante. Lo sollevo e lecco il glande. È un’albicocca succulenta e ne assaporo l’aroma rigirandomela tra le labbra. Poi inizio a spompinarlo, ma è davvero difficile riuscirci: è grosso e ingombrante e faccio quel che posso.
    
    D’improvviso, il grassone esplode: “Sì, puttana! Fammi sborrare, dai!”. Il suo cazzo si gonfia ad ogni schizzo e innaffia il mio sfintere con numerosi fiotti. Prima che si svuoti completamente, me lo tiro fuori, mi giro e lo inghiotto, succhiando via quel che ...