1. La vergine di ferro


    Data: 26/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Edipo

    ... inorridirono. Vennero arrestati tutti gli abitanti del castello. Quando fu il mio turno di essere trascinato davanti al capitano di giustizia gli mostrai le minute delle mie lettere. "Ah, eri tu dunque il nostro delatore!" Gli consegnai un lungo resoconto di tutto ciò che avevo visto e udito. "Bene, è la prima volta che mi trovo davanti a un testimone decisivo muto." La contessa venne relegata nella sua stanza. Ricevette il capitano con la consueta altezzosità, vestita dei suoi abiti eleganti e ricoperta di gioielli. "E' finita, contessa, confessate i vostri delitti." "Come osate parlarmi così, voi che appartenete a una classe inferiore alla mia?" "Non provate rimorso per tutte le ragazze che avete fatto uccidere?" "Ma chi erano queste bagasce? A chi appartenevano? Io le ho raccolte dalla strada, le ho nutrite e vestite, gli ho dato un tetto e loro mi hanno ripagato con l'infedeltà e l'ingratitudine. E ora uscite, non vi devo spiegazioni!" Il governatore si oppose al processo contro la contessa: una famiglia nobile come la sua non poteva essere insozzata da quella terribile donna e i suoi parenti non potevano essere travolti da uno scandalo di tali proporzioni. Furono processati i suoi complici e molti vennero condannati a morte o ai lavori forzati a vita. Il nano fu decapitato, l'orrida e la gigantessa bruciate come streghe. La contessa venne reclusa a vita nella sua stanza del castello. Le finestre e la porta furono ...
    ... murate, unica eccezione una feritoia per il passaggio del cibo e dell'acqua. La terribile cella era gelida d'inverno e torrida d'estate. Dopo tre anni di tale reclusione, un giorno la contessa non ritirò la ciotola con il cibo. Il guardiano fece abbattere il muro e il cadavere della donna, vestita di bianco e ricoperta di perle e gioielli, giaceva sul suo letto. Fu ritrovato un quaderno che era il suo diario in cui annotava con cura, una per una, le sue vittime e le torture inflitte. Stando al suo macabro conteggio le ragazze torturate e uccise erano state oltre settecento. Nelle ultime pagine del diario vi era la sua confessione. Confesso. Ho avuto rapporti incestuosi con mio fratello, tre volte in tutto. Ho amato il mio corpo e mi sono data piacere, tante volte. Ho commesso adulterio con tre uomini. Ho ucciso il frutto di questi adulterii., assumendo droghe per abortire. Ho odiato mio padre e gli ho augurato la morte e così ai mei fratelli e sorelle. Ho odiato mio marito e mia figlia. Ho avvelenato mio marito, approfittando del suo malore e facendo credere che fosse morto per quello. Ho avuto commercio carnale con molte donne come se fossero uomini. Ho fatto frustare e seviziare e uccidere più di settecento donne, alcune delle quali ragazze e quasi bambine. Mi sono immersa nel loro sangue e la mia pelle traeva più vantaggio da queste immersioni che dagli unguenti e dalle creme e dalle erbe e dalle piante. Non mi pento di nulla. 
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