1. Tavernicoli


    Data: 01/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey, Fonte: EroticiRacconti

    ... attenzione nel varcare la delicata soglia del piacere contronatura. Si assicurò che il membro fosse sempre abbondantemente lubrificato e fece la spola con il dito per prelevare i succhi dell’amore direttamente dal sesso gocciolante che stava sotto. Francesca gioiva nel sentire il suo retto che piano piano si dilatava per accogliere il simbolo maschile del suo padrone. Il cammino fu lento, ma costante e la perizia di Giulio fece dire alla donna, con una nota di meraviglia inappagata "già finito?", quando sentì che lo scroto le stava sbattendo sul pube. L’uomo mosse lentamente il bacino per allargare meglio sfintere e retto e poi iniziò la sodomizzazione vera e propria, con movimenti lenti e profondi. Francesca gemeva, ma non c'erano note di dolore nei suoi lamenti. il ritmo pian piano cresceva come pure i movimenti delle mani dell'uomo sul suo corpo. Le carezze divennero sempre più energiche, le sue mani brancicavano il suo corpo con la frenesia di un carcerato che non possedeva una donna da anni, i suoi punti erogeni venivano stimolati con sempre maggior foga. Francesca era inebetita dal piacere che stava ricevendo, ma rispose correttamente “la tua troietta padrone”. Giulio sembrò perdere il controllo, una volta tanto e iniziò a martellarle il culo con maggiore velocità. Francesca cominciò a provare maggiormente fastidio, ma non voleva sottrarsi a quella prova di durata e di lussurioso scellerato piacere. Non si rese conto perché accadde, ma l'ondata di piacere iniziò a ...
    ... salire improvvisa e inarrestabile. Giulio la incitò schiaffeggiandole le natiche e facendole risuonare nella stanza seminterrata. “Dai, schiava! Dai troietta mia! Lasciati andare, fatti sommergere dal piacere della perversione!” “Non ci riesco. È troppo intenso quello che provo. Posso toccarmi la figa, padrone? La prego!”. L’uomo, udita questa supplica, raggiunse l’apice della sua crudeltà mentale: si fermò. Francesca non trattenne alcuni singhiozzi che il turbinio di emozioni contrastanti aveva generato. Con il membro gonfio e duro che si muoveva impercettibilmente nel suo retto, la donna si sforzò di recuperare il controllo del suo corpo, ma Giulio non rimaneva passivo ad attendere che la tempesta di stimoli che bombardavano il cervello della sua schiava cessasse. Con le unghie tracciava sottili linee sulla schiena della donna, come fosse un quadro di Kandinski. I suoi polpastrelli lisciavano la superficie delle labbra del sesso e poi quelle della bocca. L’uomo, di tanto in tanto, le premeva sofficemente il clitoride provocandole delle contrazioni al bacino che strizzavano il fallo tumido. Il contatto incostante era uno stimolo intermittente a scatenare l’orgasmo perché il tempo che l’uomo dedicava a sollecitare le terminazioni nervose del bocciolo rosato non era sufficiente a portare il corpo ad aprirsi alle cateratte del piacere. Quando le dita non si dedicavano a stuzzicarle il sesso, si spostavano sui seni a massaggiarli o a strizzare i capezzoli con diversi gradi di forza. ...
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