1. La puntura militare al petto, un rito di iniziazione maschile


    Data: 01/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Armodios, Fonte: EroticiRacconti

    ... male, e per di più impaurito dai discorsi che aveva sentito dai due infermieri, svenne con l'ago ancora infilzato nel petto. Fu inevitabile che la sbalorditiva magia erotica che si era creata svanisse di colpo, e fummo tutti richiamati alla realtà. Anche il ragazzino canottiere che mi stava masturbando l'ago lasciò perdere. Purtroppo. E con mio duraturo rammarico. Nelle settimane successive io e Riccardo gli suggerimmo molto cautamente che sarebbe stato divertente provare a ricreare in qualche modo la situazione e di riprendere la scena dove si era interrotta, ma non ci prese neppure sul serio, pensava che scherzassimo, o più probabilmente voleva rimuovere anche il ricordo di quel che aveva fatto, cominciando a intuirne la natura. Sviò il discorso. Forse stava confusamente realizzando di essere stato coinvolto in una situazione dai profondi risvolti omoerotici cui non era preparato, e cui forse si era prestato non perché vi fosse predisposto, ma solo perché la sua libido doveva pure trovare uno sbocco in quell'ambiente tutto maschile e fuori di testa. Era un problema comune a molti militari di leva eterosessuali, che poteva diventare un'opportunità per i pochissimi gay che già a quell'epoca fossero abbastanza intraprendenti e disinibiti. In seguito Riccardo e io quella scena l'avremmo ripetuta, con altri partner. Ma in questi casi la prima volta ha spesso un fascino irripetibile. L'infermiere che ci aveva piantato gli aghi nel petto, sicuramente anche perché incazzato per ...
    ... la brusca fine dello spettacolo, lo strappò con la sua solita brutalità, ma questa volta più con rabbia che con voluttà, al malcapitato ragazzone che giaceva a terra appena cosciente e pallido come un cencio, facendo uscire anche a lui un piccolo ma più consistente fiotto di sangue, e assieme all'altro infermiere lo fece sdraiare sul materassino da palestra, che evidentemente era lì per quello scopo, dato che gli svenimenti non erano proprio rari, soprattutto in caso di sanguinamenti (e infatti ci accorgemmo che le macchie di quel materassino piuttosto sudicio erano probabilmente gocce di sangue rappreso). Proprio a quel punto arrivò finalmente anche l'ufficiale medico. Era effettivamente giovanissimo, un sottotenente di complemento – cioè anche lui di leva – certamente neolaureato e inesperto come medico, con la faccia da ragazzo che sembrava perfino più giovane di quel che era e della maggior parte di noi e degli infermieri. In quel torrido agosto era però rimasto il solo medico a occuparsi del migliaio di reclute della caserma – e, con priorità assoluta, pure della moglie del colonnello. Era carino. Ormai era il solo che non fosse a torso nudo. Come carnefice sarebbe stato sicuramente più desiderabile dei suoi due infermieri. Bastò però il suo arrivo perché nella stanza si ristabilisse un normale ordine militare, ponendo istantaneamente fine a quell'atmosfera licenziosa e impudica da party sadomaso. Diede un'occhiata al ragazzo svenuto, che già si era un po' ripreso, gli ...
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