La puntura militare al petto, un rito di iniziazione maschile
Data: 01/12/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Armodios, Fonte: EroticiRacconti
... impassibilità, compostezza e soddisfazione, sia individuale, sia, se si può dire così di quel piccolo plotoncino casuale, di corpo. Alla fine, a me e a Riccardo, che palesemente avevamo preso la cosa più sportivamente di tutti e che eravamo i più robusti dei quattro rimasti in piedi, ordinarono di prendere sottobraccio il ragazzo muscoloso che era svenuto, e che un po' tremante si era rimesso in piedi, e di sorreggerlo davanti ai tre sanitari per evitare che cascasse nel caso fosse svenuto di nuovo. I tre tornarono, senza neppure cercare di trattarlo meglio, forse anzi, per punirlo, con un sovrappiù di cattiveria rispetto ai normali standard, appena attenuata dalla presenza dell'ufficiale, a disinfettargli l'altro pettorale, a conficcarvi un altro ago e a praticargli l'iniezione. Si capiva che il ragazzo, dopo aver visto come ci eravamo comportati tutti noi quattro, si vergognava di essere svenuto, e voleva mostrare a noi di essere anche lui all'altezza di quella prova, nonostante il rivoletto di sangue che ancora gli usciva dal punto in cui gli avevano strappato l'ago a forza. Fu capace di farsi forza, in piedi davanti ai tre sanitari, sudatissimo come noi due che lo tenevamo sottobraccio, tenendoci reciprocamente per gli avambracci, scivolosi dietro la sua schiena nuda e bagnata e tenendolo con l'altra mano, sotto la sua ascella fradicia di sudore e maleodorante, per i suoi bei bicipiti turgidi, contratti per la paura che aveva di svenire di nuovo. In quella posizione, ...
... esponendo in quel modo il suo torace alle manovre dei tre sanitari, lo potevamo entrambi ammirare in tutto lo splendore della sua muscolatura perfetta, esaltata dal sudore, e osservare da vicino quel che i tre stavano facendo sul suo meraviglioso pettorale, sull'altro lato del quale continuava a uscire il rivoletto di sangue, che ogni tanto l'infermiere di leva ripuliva con la garza ormai completamente inzuppata. Cercando di scherzare, provò a dire che era svenuto perché quella mattina aveva mangiato troppo, e poi non disse più nulla. Il solo rumore nella stanza era però il suo respiro, poco meno forte delle cicale di fuori. Non ci fece una troppo brutta figura, dopo tutto. Mentre i tre gli tormentavano il pettorale, la sua faccia sembrava in estasi dolorosa, ma non gli scapparono più i lamenti della prima volta. Non fu per niente male. Il sadomaso, però, non era il suo genere. Purtroppo non dava neppure alcun segno di interesse per l'intenso contatto fisico con cui Riccardo e io lo sorreggevamo, né, pur ringraziandoci tanto e rammaricandosi per il suo comportamento, l'avrebbe dato in seguito, nonostante le nostre carinerie abbastanza esplicite. Soffrire e fondersi assieme Era finita, e il giovane ufficiale medico ci prescrisse di stenderci sui materassini della palestra per il quarto d'ora precauzionale e di andare poi tutti in camerata a riposare per il resto della giornata. Caricateci sulle spalle le braccia poderose, tornite dalle parallele, del nostro riluttante ginnasta che ...