La puntura militare al petto, un rito di iniziazione maschile
Data: 01/12/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Armodios, Fonte: EroticiRacconti
... non si poteva proprio fare lì: ci rimase negli slip e sulla branda di Riccardo. Ma nessuno ci avrebbe fatto caso anche se se ne fosse accorto, perché macchie di sperma ce n'erano su tutte le brande della caserma, come le immagini e riviste porno nelle camerate – tutte peraltro etero, ovviamente, a quell'epoca e in una caserma, e piuttosto ingenue se paragonate alla pornografia di oggi). Santa ingenuità, nessuno sembrò sospettare di nulla. A quell'epoca i gay erano immaginati da tutti come sensibili "femminucce", e noi due, con quegli stereotipi così diffusi, proprio non c'entravamo, per i loro standard non potevamo essere froci. Benché tutte "normali", ricordo con qualche eccitazione anche le mie altre tre iniezioni da militare, con altri compagni, meno affascinanti, altri medici, meno interessanti, e altri infermieri, molto più professionali. Ma nessuna ha potuto eguagliare le emozioni di quella prima volta, così insolita e fuori da ogni regola. Riccardo, invece, è rimasto il compagno della mia vita. Non è certo stato solo il sesso a tenerci uniti, però in tutti questi anni – lui oggi vero medico, io archeologo, ma suo assistente di sanità volontario quando serve – abbiamo fatto superare dolorosi riti di iniziazione a decine di coraggiosi ragazzi in età di leva. Tutti intrepidi volontari, naturalmente. Perché la leva non c'è più e queste cose ormai le fa solo chi vuole, com'è giusto. Queste cose: sia il servizio militare, sia le prove di virilità e di iniziazione fra ...
... giovani maschi. Perché si sono cancellate le tracce? Riflessione conclusiva e qualche domanda. Il racconto fatto fin qui è un racconto di fantasia, ma a dire il vero per più di qualche spunto, che pure ho fortemente gonfiato, non è di sola fantasia, e lo ho sviluppato a partire da racconti, esperienze o testimonianze reali. Resta però la scena ordinaria che si ripeteva migliaia di volte in quegli anni in tutte le caserme italiane, fino alla seconda metà degli anni Ottanta, quando l'iniezione al petto fu abolita, ben prima della fine del servizio di leva. E già in precedenza le siringhe usa e getta avevano preso il posto del truculento rito dei grossi aghi riutilizzati da piantare nel petto delle reclute in attesa dell'iniezione. E sicuramente il diametro degli aghi alla fine sarà stato molto più sottile che negli anni Sessanta. Chi non l'ha vissuta si deve immaginare decine o centinaia di ragazzi, strappati al loro solito ambiente di vita, che, in un gruppo di coetanei esclusivamente maschile, si espongono in piedi, seminudi, di fronte ad altri uomini incaricati di bucare i loro pettorali con lunghi aghi del calibro di un chiodo sottile (questo almeno fino agli anni Sessanta). In quel clima claustrofobico, in un ambiente cui ogni rapporto sessuale è impossibile anche per gli eterosessuali, molti dei quali in conseguenza cercano a tentoni qualche altro sfogo per la loro libido, giovani maschi anticipano il momento in cui mostreranno, ai loro pari e a se stessi, di essere capaci di ...